domenica 24 maggio 2015

BAR F1 - 6, GARA MONEGASCA

Immagine tratta dall'account Twitter @F1
MAN OF THE RACE
Poche balle, l'uomo del giorno è Max Verstappen, 17 anni da Hasselt, Olanda. E' uno dei pochissimi a combinare qualcosa di emozionante nelle soporifere stradine del Principato. Infila tre sorpassi, uno su Maldonado (handicappato da problemi ai freni) a inizio gara, e due a metà gara accucciandosi dietro i doppiaggi di Vettel e beffando Sainz e Bottas. E poi l'episodio che cambia la gara, il ciocco pauroso contro il didietro di Grosjean. Roba da videogioco, dove l'altro ti si pianta davanti e tu lo tamponi come se non ci fosse un domani. Da qui la safety car e tutto il pastrocchio che rimescola il podio. Tutto originato da Max. Grazie Max!
GLI SPUNTI
Tris consecutivo di Rosberg a Montecarlo. Roba da raccontare ai nipotini. Ma stavolta lo zampino della dea bendata è corposo. E si riporta zitto zitto a -10 da Hamilton, senza fare nulla di eccezionale è lì. 
La Mercedes che combina? Insensato cambio gomme a Hamilton in regime di Safety Car, in una pista dove non si supera neppure con le ali (anche quelle non mobili). Si pensava a una finta per ingannare gli altri, e invece ci cascano a piè pari loro stessi. Mah!
Vettel è un orologio tedesco, sempre pronto a infilarsi nelle defaillances altrui. Un po' il ruolo di Ricciardo nel 2014. Quinto podio su sei gare. E' regolarissimo e son tutti felici.
GLI ABBACCHIATI
Hamilton è nero. Bel regalo per il rinnovo che gli ha impacchettato la Mercedes! Da primo a terzo in un weekend dominato, per una boiata pazzesca del box. 
Raikkonen è più di là che di qua. Arrivabene lo bacchetta ieri si e oggi pure, e tira aria di separazione. Avrebbe finito 5°, ma la manovra impunita di Ricciardo (che gli pianta una ruotata che quasi lo fa finire a muro) lo relega sesto. Il suo team principal gli ha dato la colpa di essersi allargato troppo, ma qua la colpa è tutta del sorridente bulletto Red Bull. Ma i passivi contro Vettel si fanno funesti, 6-0 in qualifica e 5-1 in gara. Senza una netta svolta, a fine stagione leverà le tende.
La Williams non è pervenuta, un 14° e un 15° sa di disastro su tutta la linea.

sabato 23 maggio 2015

BAR F1 - 6, PROVE MONEGASCHE

Immagine tratta dall'account Twitter @F1
CHI C'E'
C'è Hamilton, che sigla la sua prima pole sul Principato. E' rimasto freddo (come il meteo), concentrato e determinato. Altro tassello sul Mondiale 2015. Domani dovrà solo portare a casa il lavoro, come han fatto 10 poleman nelle ultime 11 edizioni.
La Red Bull in una pista dove la velocità sul lento conta e non poco, riesce a piazzare il sorriso a 52 denti di Ricciardo al 4° posto, e il visetto adolescenziale di Kvyat al 5°. Vanno a caccia di punti pesanti, per la prima volta in stagione.
Los gringos Perez e Maldonado, direttamente dai peggior bar di Messico e Colombia, surclassano i rispettivi compagni di box issandosi al 7° e 9° posto. La prudenza non è mai stata il loro forte, e nelle viuzze anguste di Monaco, potrebbero dar spettacolo. In un senso o nell'altro.
CHI NON C'E'
Raikkonen ha l'ansia da prestazione da Q3. E' sempre nei paraggi di Vettel per tutto il venerdì e il sabato, salvo avere il braccino nell'ultima fase della qualifica. E si becca un netto 6-0 dal tedeschino. Domani sarà 6°, con il solito primo giro forsennato in cui deve recuperare i danni da qualifica. Altro che Iceman, in Q3 è Braccinoman!
La Williams gambereggia. Domani settima e nona fila per Massa e Bottas. Ok non adattarsi a queste strade cittadine, ma andare così piano...
Alonso. La McLaren (stranamente) si rompe e parte 15°, dopo aver passato tutto il weekend dietro Button. Ma il meglio deve ancora venire, no?
L'EXPLOIT
Renault piazza 4 dei suoi motoracci tanto bistrattati nei primi 10 posti. Uhm, ma data la pista è merito del motore o del telaio Red Bull/Toro Rosso? Mi sa che la risposta non risiede in Francia.
LA PREVISIONE
Trenino, trenino, safety, trenino. 1Hamilton, 2Rosberg, 3Vettel, 4Ricciardo, 5Raikkonen.
MENZIONE D'ONORE
Gianfranco Mazzoni. Professione telecronista Rai. Pesco alla rinfusa tra i suoi svarioni odierni: "Hamilton e Rosberg giovedì hanno fatto più di 100 km in due: più di un Gran Premio" (peccato che i Gp siano notoriamente di 400 km), "Hamilton segna un 1.16.7, mentre giovedì aveva fatto 1.17.1, quindi si è migliorato di 1.4 secondi" (quando la matematica è un'opinione, il miglioramento era di 4 decimi), "Hamilton balza in prima posizione con 1 primo, 16 secondi e 884 metri" (il noto sistema di cronometraggio metà a tempo e metà a distanza), "Bottas esce in Q1. Il finlandese non si adatta bene a Montecarlo al pari di altri grandi campioni come Clark e Piquet" (qua stona l'aver dato del campione al buon Valtteri) e per chiudere, a trenta secondi dalla fine della Q2, la direzione gara sventola le bandiere gialle per un dritto alla prima curva, e Mazzoni rassicura tutti: "Ecco le bandiere gialle, per le classiche simulazioni della federazione" (simulazioni che ovviamente si fanno in qualifica, giusto per creare random del panico). Un cordiale saluto.

sabato 16 maggio 2015

PRONOSTICANDO LA 36A

Immagine tratta da snai.it
INTER-JUVENTUS: l'Inter è a soli 2 punti dalla zona Europa League, e ormai non perde dal 22 marzo, ben 7 partite. La Juve in vista della prima finale, quella di Coppa Italia, lascerà molti big a riposo. X (3,35). OK: Icardi, Shaqiri, Morata, Pereyra. NO: Brozovic, Padoin.
SAMPDORIA-LAZIO: la Samp è finalmente tornata alla vittoria a Udine e resta aggrappata al 6° posto. In casa però non vince dal 22 marzo. La Lazio ha collezionato solo 5 punti nelle ultime 5 partite, vincendone una sola. 2 (2,35). OK: Soriano, Muriel, F.Anderson, Klose. NO: Regini, Ledesma.
SASSUOLO-MILAN: entrambe le squadre navigano nella mediocrità del centro classifica. Il Sassuolo in casa non vince dal 4 aprile, e ne ha vinte solo 5 su 17 in tutto l'anno. Fuori casa peggio del Milan hanno fatto solo 5 squadre, 17 punti in 17 incontri. 2 (2,30). OK: Sansone, Berardi, Destro, Honda. NO: Acerbi, Bocchetti.
VERONA-EMPOLI: entrambe a 41, entrambe solo una sconfitta nelle ultime 5. Entrambe giocheranno a mente libera, solo per divertirsi. GOAL (1,45). OK: Toni, J.Gomez, Saponara, Maccarone. NO: Pisano, Barba.
ATALANTA-GENOA: agli uomini di Reja manca solo un punticino per essere matematicamente salvi. E sono in una clamorosa serie di 10 partite e una sola sconfitta. Di contro il Genoa è a 1 punto dall'Europa League, anche se lontano da Marassi ne ha perse 3 delle ultime 4. X (3,10). OK: Pinilla, A.Gomez, Borriello, Iago. NO: Migliaccio, Rincon.
TORINO-CHIEVO: il Toro ha mollato, una vittoria nelle ultime 6 e due sconfitte consecutive. Il Chievo continua a stupire a quota 42, con 1 sconfitta nelle ultime 11 partite. X (3,50). OK: Molinaro, Martinez, Paloschi, Pellissier. NO: Maksimovic, Biraghi.
CAGLIARI-PALERMO: al Cagliari manca un punto dell'Atalanta per andare matematicamente in B, nonostante 2 vittorie e 1 pareggio nelle 4 partite sotto la guida di Festa. Il Palermo ha sbaraccato da un po' e farà ancora volontariamente a meno di Dybala. In trasferta hanno il 18° rendimento della Serie A, con 2 vittorie in tutto l'anno. 1 (2,05). OK: Mpoku, Cop, Rigoni, Belotti. NO: Crisetig, G.Gonzalez.
ROMA-UDINESE: la Roma è ancora seconda, a +1 sulla Lazio. E in casa, nonostante tutto, ne ha persa solo una. L'Udinese non ha più nulla da chiedere al campionato, ed è piuttosto imprevedibile. 1 (1,28). OK: Ibarbo, Totti, Widmer, Thereau. NO: Torosidis, Perica.
FIORENTINA-PARMA: la Viola sta affondando nelle critiche, ma resta quinta e in campionato è reduce da due vittorie consecutive: Montella non può che vincere. Il Parma gioca per onorare il campionato, anche se esternamente ha raccolto la miseria di 6 punti in 17 partite. 1 (1,18). OK: Gomez, Salah, Varela, Palladino. NO: Tomovic, Mendes.
NAPOLI-CESENA: Benitez dopo le eliminazioni in Coppa Italia e in Europa League è rimasto con un pugno di mosche in mano, ma a -3 e con lo scontro diretto contro la Lazio ancora da disputare, potrebbe clamorosamente rientrare in corsa Champions. Il Cesena è già ufficialmente in B, non vince da 10 giornate e fuori ha fatto solo 8 punti in tutto il campionato. 1 (1,15). OK: Insigne, Higuain, Brienza, Defrel. NO: Ghoulam, Capelli.

martedì 12 maggio 2015

JONAH LOMU, QUARANT'ANNI NELLA LEGGENDA

Immagine tratta da vogliosapere.org
Esiste da sempre, in tutti gli sport professionistici, un evento speciale, un momento inatteso, una data che viene ricordata come una sorta di spartiacque, un punto di svolta tra passato e futuro. Nel rugby, senza alcuna ombra di dubbio, la data che tutti ricordano da sempre è il 27 giugno del 1995. Coppa del Mondo in Sud Africa, semifinali, Nuova Zelanda contro Inghilterra. E' la partita che segna l'esplosione mediatica di un ragazzino, appena ventenne, che rompe tutti gli schemi di uno degli sport più antichi di sempre, e fa qualcosa che resterà per sempre nella leggenda: il suo nome è Jonah Lomu.
La storia di questo ragazzo è qualcosa di davvero speciale, un continuo mix di dolore e coraggio, un'eterna lotta contro un destino che non gli ha mai sorriso completamente, ponendolo sempre davanti a prove ardue e difficili da superare. Nato in Nuova Zelanda da una famiglia di origine tongana, Siona (questo il suo vero nome) non vive certamente una giovinezza facile, tra il quartiere pericoloso e pieno di isolani emarginati in cui cresce ed un padre alcolizzato e violento. A salvarlo dalla strada e da una vita pericolosa è l'ingresso, a quattordici anni, in un collegio di rigida disciplina anglicana, in cui il giovane si mette in mostra per il suo fisico davvero fuori dal comune: è alto quasi due metri e pesa oltre cento chili, eppure eccelle nel salto in alto ed è imbattibile sui 100 e 200 metri.
L'atletica sembra il suo futuro, ma un allenatore di rugby lo convince ad entrare nella sua squadra, e Lomu si distingue subito come uno dei migliori talenti emergenti, prima nei tornei a sette, e poi anche in quelli a quindici.
Le sue particolari doti fisiche gli permettono di cambiare ruolo, spostandosi dalla terza linea all'ala, posizione in cui la sua combinazione di potenza e rapidità si rivela strabiliante, rivoluzionando completamente il gioco. Esordiente in Nazionale ad appena diciannove anni, l'estate successiva è protagonista della Coppa del Mondo in Sud Africa. La Nuova Zelanda, in un torneo del genere, è ovviamente la grande favorita, dispone di campioni straordinari come Fitzpatrick, Zinzan Brooke, Mehrtens, Jeff Wilson, ma Lomu conquista presto l'attenzione di tutti a suon di mete. Contro l'Inghilterra, nella già citata semifinale, lascia definitivamente il segno nella storia del rugby, andando a segno quattro volte, la prima dopo aver "scavalcato" di prepotenza ben tre avversari. E' il suo momento di gloria, al quale però non seguirà la vittoria: di fronte al Sud Africa trascinato in campo da Ruan Pienaar e spiritualmente da un immenso Nelson Mandela, gli All Blacks cedono al termine di una durissima battaglia, nella quale neanche il talento di Jonah riesce a lasciare il segno.
Sembra l'inizio di una carriera lunga e strabiliante, paradossalmente rimane ad oggi il suo punto più alto, prima di un lento, sfortunato e impronosticabile declino. A fermare Lomu non è un avversario sul campo, ma un nemico subdolo, che si nasconde proprio in quel corpo che sembra fatto di un'altra materia. Già nel 1996 comincia a soffrire di problemi renali, i primi sintomi di una grave sindrome nefrosica che lentamente comincia ad indebolire e a minare il fisico del ragazzo. Riesce a giocare un'altra Coppa del Mondo, quella del 1999, in cui da ancora una volta spettacolo ma senza ottenere la sperata vittoria, poi all'inizio del 2003 la sua salute peggiora, e deve ricorrere prima alle dialisi e poi ad un trapianto. Torna in campo dopo oltre due anni, con risultati molto inferiori al periodo precedente, e alla fine annuncia per due volte il ritiro, l'ultima e definitiva nel 2010.
Da allora ad oggi, la sua lotta contro la malattia non si è mai fermata, ed è senza dubbio la sfida più difficile che un lottatore come lui potesse affrontare. Nonostante le sofferenze, però, Lomu continua ancora oggi a dimostrare grande dignità e voglia di combattere, e a quarant'anni resta una delle icone della storia del rugby e dello sport mondiale. Trentasette mete con la maglia degli All Blacks, di cui ben quindici in undici partite alla Coppa del Mondo, un record tuttora imbattuto, numeri che dicono tanto ma non raccontano abbastanza della carriera e dell'impatto di Jonah Lomu nel mondo della palla ovale. Ha portato una fisicità ed una potenza mai viste prima, è stato il mito e l'esempio di molti ragazzini che si sono avvicinati a questo sport, e ogni campione di origine isolana che nasce in Nuova Zelanda è inevitabilmente etichettato come "il nuovo Lomu". E anche oggi, quarantenne e lontano dalla gloria del campo, quasi vent'anni dopo aver sconvolto per sempre il modo di giocare a rugby, il gigante dai reni di cristallo ha ancora tanti, tantissimi tifosi che fanno il tifo per lui nella sua ultima, difficilissima battaglia.

domenica 10 maggio 2015

BAR F1 - 5, GARA SPAGNOLA

Immagine tratta da corrieredellosport.it

MAN OF THE RACE
Nico Rosberg fa pole e vittoria, e si porta a -20 da Hamilton nella classifica iridata. Non sbaglia nulla, e il primo posto in gara non è stato mai messo in discussione. Tra due settimane si va a Montecarlo, dove lo scorso anno con una pole (con giallo) e vittoria, lanciò ufficialmente il guanto della sfida ad Hamilton. E con tanti punti di ritardo, ha un solo risultato a disposizione: vincere.
GLI SPUNTI
La Ferrari arriva per la quinta volta in cinque gare a podio. Il risultato è grandioso, considerando la base di partenza. Ma il sorriso è a metà, c'è un broncio latente, segno che il podio non basta più. Si vorrebbe insidiare sempre la Mercedes. Ma le Frecce d'Argento sono di un altro pianeta: Vettel è arrivato 45 secondi dopo il vincitore, Raikkonen a 1 minuto. La cosa non è fattibile. Bisogna sorridere e basta, perchè il podio nel 2014 si vedeva col binocolo.
Dopo 50 giri dei 66 previsti, tutte le vetture tranne Ferrari e Williams, erano state doppiate dalle Mercedes. Segno che è una F1 a due velocità.
Kimi Raikkonen mette in pista un primo giro, al solito, pazzesco. Dopo la prima curva era 8°, ma poi passa Massa, Verstappen e Sainz. Regala emozioni. Ma sta arrivando sempre dietro Vettel, specie perchè non azzecca un'ottima qualifica da tempo immemore. Forse gli alti stati di Maranello preferirebbero partire quarti ed arrivare quarti, regolari e senza emozioni. E il rinnovo tarda ancora ad arrivare.
GLI ABBACCHIATI
La McLaren cambia colore, ma l'ordine degli addendi non cambia. Alonso frigge i freni, con tanto di strike dimostrativo ai box, Button tristemente ultimo degli umani (escludiamo ovviamente le Manor). E dopo 5 gare, i punti sono zero. Nono posto. #IlMeglioDeveAncoraVenire, ha scritto per tutto l'inverno Nando. Beh, ha ragione, sotto zero non si può andare.
Pastor Maldonado stava facendo una gara strepitosa, navigando attorno alla 7a/8a posizione. Peccato che in un contatto ravvicinato con il compagno Grosjean, una parte dell'alettone posteriore si sia sfasciata. Dove c'è Pastor, c'è spettacolo. Sempre. E' una garanzia. Come si fa a non volergli bene?

sabato 9 maggio 2015

BAR F1 - 5, PROVE SPAGNOLE

Immagine tratta dall'account Twitter @F1
CHI C'E'
Finalmente Rosberg, firma la prima pole stagionale, sedicesima in carriera. Quasi 3 decimi dati ad Hamilton. Doveva rialzare la testa e l'ha fatto. Ma deve completare l'opera in gara, per cambiare i destini di un mondiale che pare già segnato.
Max Verstappen, che sì le prende dal compagno di box Sainz, ma ha comunque 17 anni e per la seconda volta nei suoi primi 5 Gp in carriera, partirà 6°. Per domani spera che dopo le tante rottura, la dea bendata si ricordi di lui.
CHI NON C'E'
Prima delle libere della mattina, in Ferrari si decide di usare per il weekend una macchina con gli aggiornamenti e una macchina "classica". Se la giocano con una monetina Seb e Kimi. E ovviamente Kimi pesca la "vecchia". E in Q3 ci mette molto del suo, peggiorando di 4 decimi rispetto al tempo della Q2, buscandosi 1 secondo da Vettel e 1 secondo e 7 da Rosberg. Una cosa è certa: se manca il grip, Raikkonen soffre. E partirà 7°.
La Red Bull è un mistero, strombazzano il nuovo muso e i nuovi aggiornamenti e in qualifica sia Kvyat che Ricciardo sono dietro le sorelline Toro Rosso di qualcosa come mezzo secondo. Urge una sterzata.
Felipe Massa le prende da Bottas con una certa regolarità ormai. Oggi è 9° a 1 secondo dal compagno di squadra.
La Force India sprofonda. Penultima fila, il motore Mercedes impone un telaio migliore di quello affidato sinora a Hulkenberg e Perez. Ma le finanze non sono floride.
L'EXPLOIT
A tenere alta la bandiera della Spagna del Gp di casa, date le difficoltà della McLaren Honda, c'è Carlos Sainz Jr. Qualifica maestosa e grandioso 5° posto in griglia domani. Olè.
LA PREVISIONE
Noia a palate nel caldo pomeriggio spagnolo. 1 Rosberg 2 Hamilton 3 Vettel 4 Bottas 5 Raikkonen.

PRONOSTICANDO LA 35A

Immagine tratta da snai.it
JUVENTUS-CAGLIARI: lo scudetto la Juve se l'è matematicamente assicurato a Genova sabato scorso, e questo incontro capita proprio nel mezzo del doppio scontro con il Real. Turnover totale, ma i bianconeri vorranno mantenere inviolato lo Stadium (15 vittorie e 2 pareggi). Il Cagliari di Festa ha segnato due vittorie in tre partite, e ha 6 punti (anzi 7 per via dello scontro diretto sfavorevole) di ritardo dall'Atalanta a 4 partite dalla fine: è appeso a un filo. 1 (1,48). OK: Matri, Pereyra, Cop, Farias. NO: De Ceglie, Balzano.
MILAN-ROMA: il Milan è in caduta libera. Viene da tre sconfitte consecutive e non vince dal 4 aprile. La Roma si è ripresa il secondo posto, e non può mollare la presa dopo le due vittorie contro Sassuolo e Genoa. 2 (1,95). OK: Honda, Antonelli, Ibarbo, Doumbia. NO: Mexes, Astori.
CHIEVO-VERONA: i 41 punti del Chievo e i 40 del Verona, consentono ad entrambe le formazioni di giocare il derby a mente sgombra. Gli uomini di Maran ne hanno persa 1 delle ultime 10, subendo solo 3 reti. Il Verona ultimamente è piuttosto altalenante, ma è capace di tirar fuori prestazioni inaspettate. UNDER (1,73). OK: Birsa, Paloschi, Toni, Nico Lopez. NO: Dainelli, Rodriguez.
UDINESE-SAMPDORIA: l'Udinese sta sperimentando nel finale di stagione nuovi giocatori e nuovi moduli (ora il 4-3-1-2), perdendone solo 1 delle ultime 4. Di contro la Samp lotta per un posto in Europa League, ma è in un periodo nero, e non vince da ben 6 partite. X (3,20). OK: Thereau, Bruno Fernandes, Muriel, Eto'o. NO: Piris, Cacciatore.
PALERMO-ATALANTA: il Palermo ha tirato un po' i remi in barca, non vincendo da tre partite. Ma in casa resta una garanzia da 8 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte (anche se nelle ultime 5 ne ha vinta solo una). Reja con la politica dei piccoli passi ha portato l'Atalanta a pochissimi punti dalla salvezza. Nelle ultime 9 ne ha persa 1 sola, con 7 pareggi. 2 (3,50). OK: Vazquez, Belotti, Pinilla, Gomez. NO: Quaison, Benalouane.
CESENA-SASSUOLO: la matematica potrebbe condannare il Cesena alla B già questo turno. Resta l'orgoglio, anche se non vincono da ben 9 giornate. Il Sassuolo ha la pancia piena, con 8 sconfitte nelle ultime 12. 1 (2,55). OK: Brienza, Defrel, Taider, Sansone. NO: Giorgi, Peluso.
PARMA-NAPOLI: il Parma affronta a pezzi il finale di stagione. La voglia di lottare non c'è più e i giocatori pensano a svincolarsi. Il Napoli ha ancora velleità di Champions e deve assolutamente incamerare i tre punti. 2 (1,33). OK: Varela, Nocerino, Zapata, Gabbiadini. NO: Mendes, Henrique.
EMPOLI-FIORENTINA: l'Empoli gioca sempre meglio e a mente libera, viene da 2 vittorie e 2 pareggi. La Fiorentina è precipitata in un buco nero, con 4 k.o. nelle ultime cinque di campionato e un brutto 3-0 incassato a Siviglia nelle semifinali di Europa League. 1 (2,65). OK: Saponara, Maccarone, Diamanti, Salah. NO: Croce, Kurtic.
LAZIO-INTER: la Lazio in questa stagione va a mille, e poi si pianta all'improvviso. Ed ecco che dopo le 8 vittorie, ne è arrivata solo una (contro il Parma) nelle ultime 4. L'Inter è indecifrabile, e quando doveva lanciare la volata per il 5° posto, si è impantanata 0-0 con il Chievo in casa. Ma non perde dal 22 marzo. X (3,65). OK: Felipe Anderson, Klose, Hernanes, Icardi. NO: Mauricio, Ranocchia.
GENOA-TORINO: un pareggio non serve a nessuno, entrambe le squadre vogliono l'Europa League, distante 1 punto per i liguri e 3 punti per i granata. Il Genoa in casa vince da tre partite, il Toro nelle ultime 5 ne ha vinta solo una. 1 (2,35). OK: Iago, Borriello, Maxi Lopez, Bruno Peres. NO: Rincon, Gazzi.

mercoledì 6 maggio 2015

IL SIMBOLO STURARO

Immagine tratta da corriere.it e modificata su befunky.com

"Lasciatemi spendere due parole per Sturaro, è una gioia vedere un giovane italiano giocare con questa personalità in una semifinale di Champions", parole e musica di Carlo Tavecchio, professione Presidente Federale.
Se addirittura Tavecchio si è accorto della maiuscola prestazione offerta da Sturaro ieri sera nella vittoriosa semifinale della Juve contro il Real, allora se ne sono accorti davvero tutti.
E' il simbolo della vittoria, inaspettata, della Juve. Il simbolo dell'italianità, del calcio all'italiana, della voglia di vincere, del lottare su ogni pallone e dare il massimo, il 100% e oltre delle proprie possibilità, indipendentemente dal palcoscenico.
E' un ragazzo di 22 anni arrivato alla Juve da soli 4 mesi, ma che ha incarnato perfettamente il cosiddetto "stile Juve". Pochi proclami e tanto lavoro. Un lavoro che paga, un lavoro prezioso a centrocampo, un lavoro che al Real ieri è mancato. 
Il Real è parso piccolo piccolo, mal costruito. Due esterni offensivi a fare le punte, un centrocampo che non faceva filtro, una difesa che definire balbettante è un complimento.
E' la vittoria dell'italianità, della granitica convinzione e attenzione tattica. Di Allegri, che ha dimostrato una maturità pazzesca nel calarsi in punta di piedi nello spogliatoio juventino. Un allenatore quasi deriso nell'ultimo scorcio di carriera milanista, ma che ieri ha dimostrato che la gavetta per chi siede in panchina è fondamentale. Dà lucidità, dà capacità di analisi in ogni situazione: Aglianese, Spal, Grosseto, Sassuolo, i campi polverosi della C2 e della C1. E' stata questa la palestra del buon Max, la palestra che gli ha permesso di arrivare a vincere due scudetti in carriera, e di togliersi lo sfizio ieri di battere il Real in semifinale di Champions.
Magari il Real farà il Real e al Bernabeu spazzerà via la Juve, ma in un altro 5 maggio la Juve ha dimostrato che il calcio italiano c'è, è vivo e lotta.
Senza inventare niente. Ma sorprendendo, perchè non eravamo più abituati a vedere una squadra italiana giocare all'italiana. E con Sturaro.

sabato 2 maggio 2015

PRONOSTICANDO LA 34A

Immagine tratta da snai.it
SAMPDORIA-JUVENTUS: i genovesi hanno smarrito la vittoria da ben 5 turni, ma restano aggrappati al 5° posto. In casa sono ancora imbattuti dopo 7 vittorie e 9 pareggi. La Juve in trasferta ne ha vinta 1 sola delle ultime 6, ed è reduce da due k.o. consecutivi. Ma basterà un pareggio per laurearsi Campioni d'Italia. UNDER (1,63). OK: Muriel, De Silvestri, Morata, Vidal. NO: Bergessio, Padoin.
SASSUOLO-PALERMO: il Sassuolo ha mollato, con 8 sconfitte negli ultimi 11 incontri. In casa ne ha vinte solo 5 su 16. Il Palermo è super tranquillo a metà classifica, e vuole migliorare il suo andamento esterno, fatto di 2 sole vittorie in 16 partite. GOAL (1,57). OK: Zaza, Berardi, Vazquez, Belotti. NO: Biondini, Terzi.
ROMA-GENOA: i giallorossi di Garcia in casa sono reduci da 1 sola vittoria nelle ultime 9 partite, una miseria. Ma hanno lanciato la volata per il secondo posto alla Lazio, e non possono perdere colpi. Il Genoa è clamorosamente rientrato a -1 dalla zona Europa League con un filotto di 4 vinte nelle ultime 5. OVER (1,67). OK: Ibarbo, Gervinho, Iago, Bertolacci. NO: Torosidis, Rincon.
INTER-CHIEVO: anche l'Inter è rientrata inaspettatamente in zona Europa League (a -3). E' imbattuta da 5 partite, e in casa non va k.o. dal 1 marzo. Di contro il Chievo è super salvo, con una sola sconfitta nelle ultime 9, dove ha subito solo 3 reti. E fuori ne ha vinte ben 6. 1 (1,42). OK: Icardi, Hernanes, Paloschi, Birsa. NO: Medel, Dainelli.
ATALANTA-LAZIO: con il pareggio di Cesena, Reja ha praticamente salvato la Dea (è a +8). Nelle ultime 8 ha perso solo una volta, pareggiandone 6. La Lazio è in piena bagarre capitolina per il 2° posto, ed esternamente ne ha vinte 4 delle ultime 5. 2 (1,70). OK: Pinilla, Moralez, F. Anderson, Candreva. NO: Bellini, Ciani.
VERONA-UDINESE: il Verona a mente sgombra ha tirato su un bel filotto di 1 sconfitta nelle ultime 5, guidata da un Toni che insegue la corona di Capocannoniere. L'Udinese di Strama è altalenante da inizio stagione, e non vince fuori dal 26 gennaio. 1 (2,10). OK: Toni, Nico Lopez, Di Natale, Allan. NO: Marques, Bubnijc.
FIORENTINA-CESENA: è nera la serie Viola, con 4 sconfitte consecutive, 7° posto in classifica e un pessimo 12° posto come rendimento casalingo. Di contro il Cesena ha perso contro l'Atalanta una grossissima fetta di speranze salvezza, e lontano dal Manuzzi ha fatto solo 8 punti in 16 incontri. 1 (1,35). OK: Diamanti, Gilardino, Brienza, Carbonero. NO: Badelj, Renzetti.
NAPOLI-MILAN: il Napoli è così, crolla all'improvviso come ad Empoli, dopo filotti convincenti. Però in casa ha il terzo rendimento della Serie A, e in casa non perde dall'11 gennaio. Inzaghi a fine partita è stato esonerato per la terza volta in stagione, salvo risorgere poche ore dopo grazie a San Galliani. Il Milan è allo sbando, ma non può perdere la faccia. Fuori casa ha però solo 3 vittorie in tutta la stagione. 1 (1,50). OK: Callejon, Higuain, Honda, Destro. NO: Gargano, Van Ginkel.
CAGLIARI-PARMA: i sardi sono virtualmente in B. In casa han fatto la miseria di 10 punti su 16 partite, e non vincono dal 24 gennaio. Il Parma in B c'è già matematicamente, e fuori ne ha vinta 1 in tutto il campionato, il 21 settembre. All'andata fu un inguardabile 0-0. OVER (1,60). OK: Cop, Mpoku, Lila, Coda. NO: Dessena, Mendes.
TORINO-EMPOLI: il Toro rincorre l'Europa League, con 2 sconfitte nelle ultime 20. L'Empoli continua a dare spettacolo, anche se lontano dal Castellani ne ha vinta solo 1 su 16. Ventura e Sarri sono tra gli allenatori migliori di questa Serie A. GOAL (1,78). OK: Bruno Peres, Quagliarella, Saponara, Pucciarelli. NO: Gazzi, Valdifiori.