sabato 28 febbraio 2015

PRONOSTICANDO LA 25A GIORNATA

Immagine tratta da snai.it
CHIEVO-MILAN: il Chievo naviga a +4 sulla zona B, ma in casa nelle ultime 6 ne ha vinta solo una. Il Milan fuori casa è ancora più abbacchiato del solito, non vincendo dal 18 ottobre, una vita fa. OVER (2,15). OK: Meggiorini, Schelotto, Bonaventura, Menez. NO: Dainelli, Bonera.
CAGLIARI-VERONA: Zola è reduce da 1 solo punto nelle ultime 4, con un totale di 16 reti subite in 8 incontri, una marea. Mandorlini da Verona non se la cava molto meglio: anche per lui 1 punto nelle ultime 4 e tre k.o. esterni di fila. X (3,45). OK: Mpoku, Longo, Toni, Jankovic. NO: Cossu, Benussi.
ATALANTA-SAMPDORIA: l'Atalanta è in caduta libera, avendone perse 4 nelle ultime 5, e le ultime tre di fila. La Samp dopo il mercato che l'ha depotenziata e incasinata, è in piena crisi: la vittoria s'è persa (5 partite, dal 17 gennaio). GOAL (1,85). OK: Pinilla, A.Gomez, Muriel, De Silvestri. NO: A.Masiello, Acquah.
PALERMO-EMPOLI: il Palermo in casa ha sommato 7 vittorie, 4 pari e 1 sola sconfitta (il 27 settembre), mentre l'Empoli fuori ne ha vinta solo 1 su 11 (a Parma), pareggiandone 7. GOAL (1,73). OK: Rigoni, Dybala, Maccarone, Saponara. NO: Terzi, Tavano.
SASSUOLO-LAZIO: il Sassuolo è in flessione, 2 sconfitte consecutive e solo 1 vinta delle ultime 7, ed è parecchio rimaneggiato in difesa. La Lazio è reduce da una coppia di vittorie, ma fuori è altalenante, con 4 vittorie, 4 pari e 4 sconfitte. GOAL (1,75). OK: Berardi, Zaza, Felipe Anderson, Mauri. NO: Bianco, Mauricio.
CESENA-UDINESE: il Cesena ha una delle ultime spiagge per cercare di avvicinare il treno della permanenza in A, e in casa ha una mini serie positiva e prestigiosa composta da un pari contro la Juve e una vittoria contro la Lazio. Di contro, l'Udinese di Strama è influenzata: 1 vittoria nelle ultime 9, anche solo 1 sconfitta nelle ultime 5 trasferte. 1 (3,00). OK: Brienza, Defrel, Di Natale, B.Fernandes. NO: Capelli, Pasquale.
INTER-FIORENTINA: due reduci dal giovedì di Europa League, Mancini ha il vento in poppa dopo 3 vittorie consecutive inframezzate dal pareggio e vittoria contro il Celtic, Montella non è da meno, imbattuto in campionato da ben 7 turni. GOAL (1,65). OK: Icardi, Guarin, Salah, Diamanti. NO: Campagnaro, Kurtic.
TORINO-NAPOLI: 11 partite senza perdere per il Toro di Ventura, e un Athletic Bilbao eliminato in Europa League, la dicono tutta sullo stato di forma dei granata. Benitez e il suo Napoli ha la Roma nel mirino (a -3), e in campionato ne ha vinte 5 delle ultime 6. GOAL (1,78). OK: Quagliarella, B.Peres, Higuain, Callejon. NO: Farnerud, Strinic.
ROMA-JUVENTUS: la Roma in campionato si è impallata, non vince in casa dal 30 novembre, e il -9 dalla Juve è un macigno definitivo in caso di mancata vittoria nel big-match di lunedì. La Juve ha due risultati su tre a disposizione, e fuori ne ha persa solo 1 su 12, il 29 ottobre nel recupero contro il Genoa. X (3,20). OK: Gervinho, Ljajic, Tevez, Vidal. NO: Torosidis, Sturaro.

martedì 24 febbraio 2015

ALAIN PROST, IL "PROFESSORE" DELLA FORMULA 1

Immagine tratta da sportskeeda.com
Ci sono due diversi tipi di mito, nello sport. Ci sono coloro che restano nella memoria per le grandi imprese sportive, i duelli, i comportamenti al limite, la capacità di essere amati dalle folle, anche senza vincere tanto. E ci sono invece i campioni freddi, schivi, che raramente trasgrediscono alle regole, non compiono gesti eclatanti, ma al momento giusto sanno piazzare il colpo vincente, portando a casa il successo. Alain Prost è stato e può essere considerato una sorta di mix tra questi due genere di mito, un uomo estremamente dotato e in grado di bilanciare con estrema maestria istinto e razionalità, intuizione e strategia. E' di diritto nell'Olimpo dei grandi della Formula 1, non solo per i quattro Mondiali vinti (1985-1986-1989-1993), l'eccezionale numero di vittorie e di podi conquistati in carriera (51 e 106 in 202 Gran Premi, due record battuti solo da Schumacher), ma per il modo in cui ha ottenuto tutti questi successi, in un periodo sport dei motori caratterizzato da grandi campioni e straordinari protagonisti, dentro e fuori dagli autodromi.
Eppure, se si dovesse fare un sondaggio tra i fan della Formula 1 e chiedere quali sono stati, secondo loro, i più grandi e i più amati di sempre, probabilmente il "Professore" terminerebbe lontano dai primi. Questo perché, a differenza di tanti suoi colleghi, Prost non si è mai distinto per i sorpassi spericolati, le manovre imprevedibili, i duelli all'ultimo sangue e le gare sul bagnato, suo vero tallone d'Achille. Il vero talento del francese era soprattutto quello meccanico e tattico, aveva una capacità straordinaria di lavorare sulla macchina e gestire i momenti topici di una corsa. Questo, soprattutto in un periodo in cui rotture e inconvenienti tecnici erano all'ordine del giorno, gli ha permesso di ottenere sempre il massimo dalla sua vettura, preservandola da rischi eccessivi e azioni azzardate, e ritrovandosi al posto giusto nel momento giusto in più di un'occasione. La serenità della sua guida però non deve ingannare: il carattere del francese è sempre stato tutt'altro che tranquillo, e lo sanno bene tutti coloro che hanno diviso il box con lui. In Ferrari ricordano ancora il suo allontanamento e le sue parole ben poco diplomatiche sul mezzo, definito un "camion" senza troppi complimenti. Altrettanto la pensavano i suoi tanti avversari, alcuin anche suoi compagni di scuderia come Arnoux, Mansell, Lauda, e soprattutto Ayrton Senna, colui che più di tutti ha incarnato la sua esatta antitesi ed eccitato a dismisura il suo spirito competitivo. Parlare dell'uno senza citare l'altro è praticamente impossibile, la loro è stata una delle rivalità più celebri nella storia dello sport, paragonabile a Larry Bird-Magic Johnson nel basket, o a Coppi-Bartali nel ciclismo. Caldo, impetuoso ed estroverso il brasiliano, freddo, razionale e riservato il francese, due stili di guida e due personalità diversissime e completamente incompatibili, unite solo dalla voglia di primeggiare e di superare in ogni occasione l'avversario. Tanti duelli in pista, titoli contesi sul filo di lana e conquistati anche con contatti e manovre al limite, un detestarsi assoluto dentro e fuori dal circuito. Fino ad Adelaide 1993: ultimo podio e ultimo Gran Premio della carriera di Prost, ultima vittoria dello sfortunato Senna, scomparso solo sei mesi dopo a Imola. Al momento della premiazione, l'abbraccio sincero tra i due rivali, un bellissimo gesto per chiudere definitivamente una rivalità sportiva e umana incredibile.
Un personaggio complesso, insomma, un campione vero e un vincente nato, a volte ostico e non semplice da prendere, non amatissimo nei paddock e tra la gente, ma con un carisma riconosciuto e incontestabile. Uno che anche oggi, che ha appena festeggiato le 60 candeline, farebbe la sua figura in questa Formula 1 moderna, dove i personaggi faticano a venir fuori, e duelli come quello tra lui e Senna sono ormai ricordi di un periodo fantastico e, per certi versi, irripetibili.
Auguri Alain, bon aniversaire!

venerdì 20 febbraio 2015

PRONOSTICANDO LA 24A

Immagine tratta da snai.it
JUVENTUS-ATALANTA: la Juve viaggia tranquilla grazie alle defaillances in serie della Roma, e, anche con il turnover, in casa è imbattibile. L'Atalanta è desolatamente quart'ultima e fuori ne ha vinta solo una delle ultime undici. NO GOAL (1,53). OK: Tevez, Marchisio, Zappacosta, Emanuelson. NO: Pereyra, Bellini.
SAMPDORIA-GENOA: la Samp è in astinenza dai tre punti da quando è arrivato Eto'o, 4 partite, il Genoa invece si è ripreso con le ultime due vittorie, e attraversa una striscia di 1 sconfitta nelle ultime 5. X (3,10). OK: Eder, Silvestre, Perotti, Niang. NO: Mesbah, Roncaglia.
LAZIO-PALERMO: gli uomini di Pioli hanno perso 2 delle ultime 3 gare in casa, e hanno un andamento piuttosto altalenante negli ultimi due mesi, il Palermo invece in casa è un leone, mentre fuori lascia molto a desiderare, con 8 punti su 11 trasferte. 1 (1,63). OK: Klose, Mauri, Vazquez, Dybala. NO: De Vrij, Terzi.
MILAN-CESENA: se Inzaghi fallisce questa, è preannunciato un terremoto sotto la sua panchina, e lo score di 1 vinta nelle ultime 8 non lo aiuterà di certo. Di Carlo ha rivitalizzato un Cesena ai minimi termini, ma fuori casa ha fatto solo 5 punti in 11 partite. 1 (1,40). OK: Menez, Destro, Brienza, Defrel. NO: Bonera, Nica.
PARMA-UDINESE: il Parma è alla canna del gas, anche se scende in campo sempre in maniera dignitosa, ma le ultime 3 tra le mura amiche le ha sempre perse. L'Udinese di Strama è in crisi con 1 vittoria sola nelle ultime 9. 2 (2,30). OK: Nocerino, Varela, Di Natale, Thereau. NO: Costa, Piris.
EMPOLI-CHIEVO: si incontrano al Castellani due squadre in salute: da una parte l'Empoli che ne ha persa solo una delle ultime cinque, dall'altra il Chievo reduce da due vittorie di fila che l'hanno portato a +4 sulla zona B. X (3,15). OK: Verdi, Maccarone, Botta, Meggiorini. NO: Mario Rui, Mattiello.
VERONA-ROMA: l'ombra lunga della crisi si staglia al Bentegodi, dove sia l'Hellas (che perde da 3 giornate di fila), che la Roma (una vittoria nelle ultime 6 gare) cercheranno di dare una sferzata al periodaccio che le attanaglia. UNDER (1,85). OK: Toni, Ionita, Gervinho, Nainggolan. NO: J.Gomez, Holebas.
FIORENTINA-TORINO: entrambe reduci dal giovedì in Europa League, la Viola non perde da sei turni, e il Toro ha fatto ancora meglio, con una serie di 10 gare senza sconfitte. 1 (1,80). OK: Salah, Diamanti, B.Peres, Benassi. NO: Richards, Farnerud.
NAPOLI-SASSUOLO: il Napoli preso a pallate a Palermo ha perso una ghiotta occasione per avvicinarsi in classifica alla Roma, il Sassuolo accusa una leggera flessione (1 successo nelle ultime sei partite). OVER (1,65). OK: Callejon, Zapata, Berardi, Zaza. NO: Albiol, Longhi.
CAGLIARI-INTER: gli uomini di Zola sono a -3 dalla salvezza, e con il nuovo tecnico non è arrivata la scossa attesa (8 punti in 7 giornate), Mancini invece pare aver iniziato una buona serie positiva (2 vittorie e un pari tra Atalanta, Palermo e Celtic). OVER (1,90). OK: Donsah, Sau, Icardi, Podolski. NO: Cop, Brozovic.

giovedì 19 febbraio 2015

IN DIFESA DI SACCHI

Immagine tratta da datasport.it e modificata su befunky.com
"Oggi vedevo il torneo di Viareggio, e, io non sono razzista eh, ho avuto Rijkaard, però vedere così tanti giocatori di colore, vedere così tanti stranieri, beh, è un'offesa per il calcio italiano. Io son stato al Real Madrid, avevamo i giocatori più famosi del mondo, i giornalisti e i tifosi ci criticavano perchè non c'erano ragazzi della cantera e spagnoli; quando mai in Italia succede questo, siamo proprio un popolo, non dico quello che penso, che non ha dignità oltre a non avere orgoglio per il proprio Paese". Sono bastate queste parole per mettere alla gogna il povero Arrigo Sacchi.
L'onnipresente paroliere del governo con delega allo sport Delrio subito a bacchettare, seguito a ruota da geni patentati tipo Raiola e Blatter.
Il punto è: ma la frase di Sacchi è effettivamente razzista?
Se si sta guardando una partita del torneo di Viareggio, e non si riconoscono i giocatori, vedendo sul terreno di gioco 5/6 ragazzi di colore, è razzista pensare che costoro non siano italiani? Penso che rientri in una casistica del calcolo delle probabilità. Magari sono italiani nati da famiglie integrate bla bla bla, ma è molto più probabile che provengano dall'estero.
E ovviamente nel calcio se uno urla "razzista", tutti i pecoroni aumentano l'eco. Dovrebbe far più rumore che un maestro di calcio (perchè tale è Arrigo), un battitore libero del pensiero sempre coerente con le sue idee, definisca la propria nazione, calcistica e non, come senza orgoglio per il proprio Paese.
E' un giudizio pesante, tagliente. Le non reazioni su questo punto della stessa intervista di Sacchi, dimostra quanto il vate di Fusignano abbia ragione.
Ci si scandalizza se oggettivamente si dice che in campo c'erano tanti giocatori di colore, mentre scivola addosso l'accusa di essere senza dignità ed orgoglio nazionale.
Se proprio razzismo doveva esserci, era proprio il contrario: verso il Paese e il calcio italiano, reo di non proteggere i propri talenti e la propria unicità.
Ma in quanti hanno letto la frase seguente a quella "incriminata"? 
Sacchi va difeso. Perchè non ha padroni, perchè quando parla di calcio lo fa con coerenza e mette il gioco di squadra come base fondamentale di tutto, è uno che predica il collettivo come esaltazione del singolo. Perchè non ha paura di criticare Ibra o Allegri o chiunque altro, troppo abituati a domande o interviste zerbinate.
Va da sé che abbia commesso una leggerezza, specie in un Paese superficiale che vive di chiacchiere ed etichette come il nostro. 
Che poi, mica ha detto che ha visto tanti giocatori di colore "che prima mangiavano le banane", richiamando la becera associazione tra colored e mangiatori di banane, come fece il nostro Presidente della Federazione. Quella sì che era una frase razzista e preconcetta. Ma Tavecchio aveva troppi santi in Paradiso e andava capito, no? 

sabato 14 febbraio 2015

PRONOSTICANDO LA 23A

Immagine tratta da snai.it
SASSUOLO-FIORENTINA: lieve flessione degli uomini di Di Francesco, con una sola vittoria nelle ultime 5 partite, ma in casa ne ha persa solo una, il 27 settembre. Montella e la sua Viola vogliono consolidare il quarto posto, e in trasferta hanno un buon rendimento, con 5 vinte su 11. GOAL (1,68). OK: Berardi, Zaza, Diamanti, Salah. NO: Brighi, Kurtic.
PALERMO-NAPOLI: il Palermo in casa è una macchina da guerra, è la terza forza della Serie A, con 22 punti in 11 partite, perdendo solo il 27 settembre. Il Napoli, di contro, è reduce da un poker di vittorie totali, e un tris di bottini pieni in trasferta. GOAL (1,65). OK: Vazquez, Dybala, Higuain, Callejon. NO: Daprela, Gargano. 
MILAN-EMPOLI: il Milan di Inzaghi è 11° e ne ha vinta una delle ultime sette, deve darsi una svegliata insomma. L'Empoli è tornato alla vittoria domenica scorsa, ma fuori ne ha vinta una (a Parma) su dieci. OVER (1,92). OK: Destro, Menez, Verdi, Rugani. NO: Rami, Hysaj. 
GENOA-VERONA: Gasp non vince in casa dal 7 dicembre, ma la vittoria contro la Lazio l'ha rilanciato in 7a posizione. Il Verona continua a balbettare, e fuori non vince da due mesi (14 dicembre). 1 (1,90). OK: Perotti, Iago, Greco, Toni. NO: Bergdich, Moras. 
ATALANTA-INTER: Colantuono in casa ha un filotto di 2 vinte e 2 pari, e vuol continuare a mettere punti tra sè e la zona B. L'Inter fuori ne ha vinta solo una delle ultime 7 e naviga tristemente decima. UNDER (1,73). OK: Moralez, Pinilla, Shaqiri, Icardi. NO: Masiello, Medel.
ROMA-PARMA: l'ultima vittoria casalinga della Roma risale al 30 novembre, una vita fa. Ma incontra un Parma a -12 dalla salvezza e che fuori ne ha perse 9 su 10. Pronostico a senso unico. 1 (1,22). OK: Gervinho, Ljajic, Nocerino, Varela. NO: Astori, Santacroce.
UDINESE-LAZIO: l'Udinese in casa è in grave crisi, non vince da 6 giornate, dal 25 ottobre. La Lazio ultimamente zoppica, e fuori ne ha vinta solo una delle ultime sette. UNDER (1,73). OK: Thereau, Di Natale, Klose, Felipe Anderson. NO: Badu, Cataldi.
TORINO-CAGLIARI: 9 partite senza sconfitte per il Toro, che non si ferma più. E in più in casa ha la terza miglior difesa (8 presi su 11 gare). Il Cagliari di Zola fuori ha fatto 1 punto in 3 partite, subendo ben 9 gol. 1 (1,77). OK: Bruno Peres, Quagliarella, Mpoku, Donsah. NO: Farnerud, Avelar.
CHIEVO-SAMPDORIA: il Chievo ha appena ritrovato l'ossigeno, mettendo 2 punti tra sè e la B, ma in casa non vince da 5 turni. La Samp non vince da tre partite, e in trasferta ne ha perse solo 3 su 11. X (3,10). OK: Schelotto, Paloschi, Eder, Correa. NO: Dainelli, Wszolek.
CESENA-JUVENTUS: tecnicamente siamo a un Davide contro Golia (come dimostra la vittoria cesenate quotata a 15). Senso unico totale. NO GOAL (1,57). OK: Defrel, Brienza, Buffon, Llorente. NO: Magnusson, Pereyra.

SONO TUTTI LOTITO

Immagine tratta da irriducibili1987.blogspot.it
Sono tutti Lotito. Perchè il trappolone in cui è caduto Sua Latinità Lotito non ha fatto rumore tra i Presidenti, è passato sotto silenzio. Attutito dal gruppo che si chiude a riccio attorno al capo, al bulletto, svergognato da una registrazione telefonica.
Perchè è così, a 24 ore dalla pubblicazione delle imbarazzanti dichiarazioni di Lotito al dg dell'Ischia Iodice, si registra solo una presa di posizione avversa, quella del patron della Roma, James Pallotta.
Gli altri si sono trincerati dietro un silenzio che rende ancora più forte Lotito. Perchè nelle sale della Lega Calcio è intoccabile, è il tessitore di ogni manovra, tira le redini del carrozzone sbandierando lo slogan "Io non ci guadagno niente".
Sarà, ma intanto si è allargato come una metastasi all'interno del sistema italiano.
E dire che era entrato in Lega quasi sbeffeggiato dagli altri Presidenti per i suoi latinismi esasperati, i sei telefonini sempre trillanti e il suo particolare modo di fare.
Pian piano ha tessuto la sua tela, arrivando a diventare uno di loro, il più uguale degli altri. A Forte dei Marmi con gli amiconi Galliani e Preziosi (uno che fu scoperto con una valigetta da 250 mila euro, per truccare una partita contro il Venezia, e che ancora è qua a comprare e vendere giocatori ogni 6 mesi), ha deciso di posizionare la marionetta Tavecchio alla Figc, e poi ha proseguito andando personalmente a parlare con Conte per fargli accettare la panchina della Nazionale. Per tacere della felpa dell'Italia, mentre osservava un allenamento degli azzurri in qualità di Consigliere di Lega. E che, in barba alle norme, sia l'unico Presidente con due squadre professionistiche, la Lazio e la Salernitana. E' il più furbo di tutti, e questo in Italia è sinonimo di bravura.
E tutti gli altri ad annuire, convintamente.
Ma ora ha finito di far ridere, il bulletto (che ha la scorta e l'auto blindata, manco fosse il Papa) ha fatto strada. Propone un modo di fare, un modus operandi direbbe lui, un marchio di fabbrica: forte con i deboli e inciucione con i forti. 
E si è esposto, ed è la faccione di gomma (su cui rimbalza tutto) dietro la quale si nascondono i Presidenti di A. Perchè loro condividono la riduzione all'osso delle squadre professionistiche, la creazione a poco a poco di una SuperLega di A che possa mantenere sempre in alto le squadre con maggior seguito, al fine di fare soldi, soldi e ancora più soldi. Una torta da dividere con pochi commensali. 
Ora cosa succederà a Lotito? 
Cosa può succedere al bulletto che ha tutti a suo favore?
E che decisioni potrà prendere una Lega Calcio che ha i capelli dritti al solo pensiero di Carpi e Frosinone insieme in Serie A, mentre consente che il Parma, dopo una gestione disastrosa durante la quale hanno chiuso tutti gli occhi, venga preso per ben due volte da affaristi arrivisti con le casse vuote?
Sono tutti Lotito. E come li cacci questi?

martedì 10 febbraio 2015

LE SLIDING DOORS DI BELFODIL E ICARDI

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L'assegnazione del premio "Calciobidone" lascia poco scampo: 2009 e 2010 Quaresma, 2011 Adriano, 2012 Forlan, 2013 Bendtner. Chi se lo piglia, sparisce dei radar del grande calcio. E ad alzare il poco ambito trofeo qualche mese fa, per l'anno 2014 è stato Ishak Belfodil.
Che già a 23 anni appena compiuti è da un buon biennio caduto in disgrazia, sballottato tra Inter, Livorno e Parma senza uno straccio di gol neppure per errore.
E dire che in quel luglio 2013 arrivò alla Pinetina, per presentarsi agli ordini del neo-allenatore dell'Inter, Walter Mazzarri, assieme a un altro giovane di belle speranze, quel Mauro Icardi appena arrivato dalla Samp.
Valutazione alta per entrambi: Belfodil, reduce da 8 reti in 33 partite al Parma a 21 anni, venne pagato per la metà 6 milioni di euro + il prestito di Cassano, Icardi, dopo i 10 gol in 31 gare alla Samp a 20 anni, fu valutato 13 milioni.
Ma da quel momento, le due carriere si diramano agli opposti, in una sorta di sliding doors.
Entrambi inizialmente soffrono la poca predisposizione al gioco offensivo e al lancio di giovani di Mazzarri, ma tra i due, Icardi reagisce con grinta e testardaggine, e, al netto di molta immaturità fuori campo e qualche passaggio a vuoto in campo, dopo due stagioni è tra i capocannonieri della Serie A, mentre Belfodil tristemente si perde, in una spirale che non lo vede andare in rete in campionato dal 19 maggio 2013.
In due stagioni è cambiato tutto: Maurito è in perfetta media di una rete ogni due partite, 22 in 44 presenze, mentre Ishak tra Inter, Livorno e Parma ha sommato 36 presenze senza mai andare a segno.
Ed è un peccato, perchè in quel ragazzone algerino di 1 metro e 92 per 88 chili c'è del talento (Moratti lo accostò a Benzema), e può fare sia la prima punta che svariare sull'esterno. Ottima la sua progressione partendo da lontano, ma è dotato anche di una tecnica raffinata. Il suo limite è il carattere, per nulla facile. Un po' indolente, poco disciplinato in campo, è probabilmente questa la ragione della sua involuzione.
E ora è tornato al Parma, in questo momento il posto peggiore per cercare la rinascita. Pur essendo, di fatto, l'unico centravanti di peso rimasto in squadra.
A 23 anni Belfodil rischia già di essere un "ex", mentre Icardi in campo dimostra di essere un "crack". Chi scommetterà ancora sull'algerino?

domenica 8 febbraio 2015

LA CRITICA ROSSOBLU DELLA DOMENICA /22

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Cagliari-Roma 1-2 (37'Ljajic, 85' Paredes, 95'M'Poku)
E intanto le giornate passano, per non ripassare più. E la Serie B si avvicina partita dopo partita. Occasioni buttate su occasioni buttate, si rianimano avversari evidentemente sulle gambe e in conferenza stampa suona il solito ritornello: "Non è arrivato il risultato, ma la prestazione dà grande morale. E' importante crescere, con i risultati arriverà anche la tranquillità nelle giocate". Quando?
Un allenatore soddisfatto, Zola. Che è contento per quanto crea la squadra, per come ha il pallino del gioco e sottolinea miglioramenti in fase difensiva.
Che nella realtà non esistono, nelle 6 partite del post Zeman sono stati incassati 13 gol, una media che supera i 2 per incontro.
E il gioco segue canovacci più improvvisati che studiati. Questo albero di Natale fuori periodo, fa girare la palla tra i quattro difensori e tra i tre centrocampisti, sperando poi nella verticalizzazione improvvisa dei due piazzati dietro la sventurata punta centrale, dedita a prendere botte da sola in mezzo agli avversari. E se i due numeri 10 non si accendono, è notte fonda, si ristagna troppo lontani dalla porta.
Oggi le verticalizzazioni sono arrivate in gran numero dai lanci "ab capocchiam" di Rossettini, e Cop ha fallito due grosse occasioni davanti a De Sanctis.
Gli schemi d'attacco sono poco convincenti, si attacca più per inerzia della partita che con schemi ben delineati, con rabbia e reazione, ma poche idee chiare.
Il centrocampo ha visto il ritorno di Conti (che ha nuovamente fatto rima con un k.o.), affiancato dai corridori Dessena e Donsah. Probabilmente l'ideale sarebbe riproporre il vecchio e caro 4-3-1-2, perchè questi 5 centrocampisti del 4-3-2-1 fanno giocare la squadra troppo lontano dalla porta. E soprattutto perchè i terzini con Zola sono bloccati e la squadra risulta troppo intruppata in tocchetti centrali, senza ampiezza. Gonzalez difende e si vede lontano un miglio che attaccare non è affar suo, mentre Avelar ha sbagliato qualunque marcatura, cross o passaggio possibile per 94 minuti, salvo imbroccare, probabilmente per sbaglio, l'assist vincente per la rete della bandiera di M'Poku.
La Roma oggi era battibile, o quantomeno pareggiabile, data la crisi e le defezioni, ma è rimasta giustamente guardinga, compatta e cinica, aspettando le classiche amnesie difensive della difesa rossoblu, puntualmente arrivate.
E un'altra giornata è andata. Sedici giornate alla fine. Lieta?
P.S. M'Poku è simpatico, ben fisicato, determinato e con personalità. Un po' troppo innamorato della palla. Ma Husbauer, che diamine di fine ha fatto?

sabato 7 febbraio 2015

PRONOSTICANDO LA 22A

Immagine tratta da snai.it
VERONA-TORINO: l'Hellas ha 6 confortevoli punti di vantaggio sulla zona B, ed è reduce da 2 vittorie consecutive in casa; di contro il Toro ha imboccato una serie positiva di 8 partite e fuori casa non perde dal derby del 30 novembre. X (3,00). OK: Greco, Saviola, Quagliarella, B.Peres. NO: Martic, Vives.
JUVENTUS-MILAN: basta un dato: la Juve non perde in casa dal 6 gennaio 2013, un'eternità, mentre il Milan in questo campionato non coglie i tre punti esterni dal 18 ottobre. 1 (1,37). OK: Pogba, Tevez, Menez, Antonelli. NO: Padoin, Essien. 
FIORENTINA-ATALANTA: in casa la Viola non va benissimo, ne ha vinta 1 delle ultime 5, ma l'Atalanta in trasferta fa le barricate, come dimostrano le sole 5 reti realizzate su 11 incontri. 1 (1,50). OK: M.Gomez, Tatarusanu, Zappacosta, Denis. NO: Tomovic, Benalouane.
SAMPDORIA-SASSUOLO: Mihajlovic è furente dopo la scoppola del 5-1 contro il Toro, e in più si è aggiunta la grana Eto'o: è necessario un buon risultato per non subire i contraccolpi di un mercato molto chiacchierato. In casa è imbattuta. Il Sassuolo fuori ha uno dei migliori attacchi: 15 reti in 11 trasferte, ma il trio Berardi-Zaza-Sansone è out per squalifica. GOAL (1,92). OK: Eder, Duncan, Lazarevic, Floro Flores. NO: Palombo, Biondini.
CAGLIARI-ROMA: Zola viene da due gare in casa vittoriose, mentre Garcia è in crisi e non vince dal 6 gennaio (trasferta di Udine). Sarà una partita imbottita di giocatori offensivi, ma ben poche punte. La difesa del Cagliari post-Zeman non si è sistemata per nulla. 2 (2,00). OK: Donsah, Ekdal, Ljajic, Totti. NO: Longo, Keita.
PARMA-CHIEVO: gli uomini (rimasti) di Donadoni sono alla deriva, e il nuovo cambio presidenziale a una cordata ancora una volta ignota, non aiuta. Il Chievo però perde da 3 partite consecutive e si è adagiato terzultimo. X (3,25). OK: Rodriguez, Belfodil, Paloschi, Pellissier. NO: Cassani, Zukanovic.
EMPOLI-CESENA: Sarri è alla ricerca della vittoria perduta il 22 novembre, il Cesena invece è reduce da due vittorie consecutive che lo pongono nel suo miglior momento stagionale, a soli 4 punti dalla salvezza. 1 (1,55). OK: Verdi, Pucciarelli, Defrel, Brienza. NO: Signorelli, De Feudis.
NAPOLI-UDINESE: da tre partite i partenopei vincono, e sono più vicini al secondo (-4) che al quarto posto (+5). L'Udinese di Strama è imbattuta da 4 trasferte, e può essere una rivale insidiosa, specie se Benitez si rischierà il turnover. 1 (1,37). OK: Hamsik, Higuain, Allan, Widmer. NO: Ghoulam, Hallberg.
INTER-PALERMO: Mancini sta sprofondando in classifica, è 13° e in casa ne ha vinta 1 sola delle ultime 5. Il Palermo si presenta a San Siro 7° e spensierato, anche se lo score di 8 punti in 10 trasferte è il terzultimo della Serie A. UNDER (1,92). OK: Kovacic, Shaqiri, Dybala, Vazquez. NO: Ranocchia, Daprela.
LAZIO-GENOA: con 1 sola vittoria nelle ultime 4, la Lazio vede il terzo posto già volato a -5, ma ritroverà Felipe Anderson, e questo potrebbe rimetterle il turbo. Il Genoa di Gasp è stato ancora una volta stravolto dal mercato, e sono 7 giornate totali che non vince e in trasferta dal 30 novembre. 1 (1,57). OK: Candreva, F.Anderson, Perotti, Iago. NO: Basta, Edenilson.