lunedì 29 ottobre 2012

IL MIO CAGLIARI /9°T

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su cartoonize.net

TRIS DI 1-0 E LA CLASSIFICA SORRIDE.

Sampdoria-Cagliari 0-1. Terza vittoria consecutiva del nuovo Cagliari targato Lopez-Pulga, sempre per uno a zero e classifica che porta i rossoblù a quota 11, in coabitazione con il Catania alla casella numero 9, con la gara casalinga con la Roma che potrebbe essere ancora disputata sul campo.
Il Cagliari al solito è cinico, determinato e compatto. Riesce ad approfittare di una Samp in piena crisi, che tira in porta solo una volta, con Gastaldello di testa su una respinta un pò così di Agazzi. Va detto che la Samp è risultata assolutamente inefficace in attacco, dove Lopez ed  Eder si son resi pericolosi solamente in avvio di gara, ed ha sofferto oltremodo le defezioni sulla mediana del promettente Obiang e dell' esperto Maresca.
La zona centrale del campo ha fatto la differenza: il terzetto Dessena-Conti-Ekdal ha dominato la scena. Quantità, corsa, qualità per tutto il campo. In più un Nainggolan nel ruolo del trequartista atipico, utilissimo in fase di pressing e nei contrasti.
I centrali difensivi Astori-Ariaudo han disputato la terza partita maiuscola, con l' ex-juventino che sta dimostrando assoluta affidabilità e concentrazione per tutti i 90 minuti. A 23 anni è di sicura prospettiva. 
La rete ad inizio ripresa arriva da un dialogo Dessena-Thiago Ribeiro, concluso in tuffo di testa dal primo su cross del brasiliano, su cui sono colpevoli spettatori Rossini ed il portiere di riserva Berni.
Oltre la rete il Cagliari ha tirato nello specchio della porta solo in altre due occasioni, con il duo di avanti verdeoro Nenè-Thiago Ribeiro, e niente più.
Da rilevare che la Sampdoria ha fatto ancora meno, e che è stata rimbalzata con ordine dall' organizzazione difensiva sarda. Quindi vittoria meritata.
Si tira poco in porta, però l' organizzazione di gioco sino alla trequarti è ottima, la squadra si muove a fisarmonica e a memoria.
Probabilmente per non snaturare questa solidità ritrovata, sarebbe bene riproporre gli infortunati Cossu e Pinilla assieme in attacco, con il folletto sardo un passo indietro al cileno, al fine di non snaturare il quartetto di sostanza e qualità che da qualche gara è determinante nei risultati positivi (non dimentichiamo che Nainggolan e Dessena han firmato le reti vittoria negli ultimi due match).
Se la fase difensiva ottima, in fase di dopopartita è stata attribuita da tutti i calciatori a Lopez vecchio numero 6, e il centrocampo lotta come non mai dall' arrivo di Pulga, vecchio numero 4, a questo punto, se l' attacco non verrà rivitalizzato da Cossu e Pinilla, si cerchi un terzo allenatore per la fase offensiva, un Lulù Oliveira o un Bum-bum Muzzi, per un ritrovo di vecchi cuori rossoblù pronti a sputare sangue per i colori che amano.
Ora mercoledì sotto col Siena, in casa. Prova del nove, anzi del dodici.

PS. Siamo sicuri che nei 2-3 santini che Cellino ha baciato al gol di Dessena, non ci fosse pure quello di Ficcadenti, a mò di ringraziamento per averlo allontanato e riportato anche la buona sorte dalla giusta parte?

domenica 28 ottobre 2012

PRIME E SECONDE GUIDE

Immagine tratta da formula1.com e modificata su cartoonize.net
Nessuna sorpresa.
Immagine tratta da formula1.com
Vince Vettel, impeccabile nella gara odierna, alla sua vittoria numero 26 in carriera, e a quella numero 4 consecutiva. Unico pensiero delle scintille provenienti dal suo fondo piatto,, ma nulla che abbia portato a problemi sulla sua lattina missile.
Il Mondiale ha preso la via di Milton Keynes, a tre gare dalla fine sembra davvero dura sovvertire un tale dominio.
Alonso fa il possibile, coltello tra i denti al via, e al giro 6 emerge dal sandwich McLaren con doppio sorpasso che lo lancia all' inseguimento delle due Red Bull.
A 15 giri dalla fine supera anche Webber, alle prese con un Kers difettoso.
Dopo 6 giri aveva 6 secondi di ritardo dalla vetta e chiude a 9, un dato indicativo di come abbia corso Alonso oggi, arrivando 2°, anche se rimane sempre il dubbio se Vettel spinga o meno al massimo la vettura quando si trova in testa.
Va dato atto ad una delle gare migliori della stagione dell' asturiano.
I punti di distacco sono 13. Cominciano ad essere un gruzzolo pesante. Nelle ultime 3 gare Vettel ha completato tutti i giri in testa, roba che neanche l' anno scorso.
Per il resto piattume totale, comprese le solite forature dei casinisti dell' anno Schumacher, Perez e Maldonado.
Da notare come le seconde guide siano arrivate veramente lontane dai capisquadra.
In casa Red Bull, Webber (3°) si becca 13 secondi da Vettel. In Ferrari, Massa (6°) è a distanza siderale da Alonso, 35 secondi. Alla McLaren Hamilton (4°) dà 13 secondi a Button (5°). In Lotus Raikkonen, settimo, precede di 11 secondi Grosjean, nono.
Per la terza gara consecutiva la Mercedes non marca punti ed arriva a 80 secondi dal vincitore. Ci si chiede sempre perchè Hamilton si lanci in questa avventura così disperata.
Ora domenica si andrà ad Abu Dhabi, altra terra di conquista Red Bull, e di pessimi ricordi per Alonso. 
Altro che aggiornamenti, qua serve un miracolo misto con una macumba di quelle pesantissime.

Pagelline: 1°Vettel 10; 2°Alonso 9,5; 3°Webber 5,5; 4°Hamilton 6; 5°Button 6; 6°Massa 5,5; 7°Raikkonen 6; 8°Hulkenberg 7; 9°Grosjean 6; 10°Senna 6,5; 11°Rosberg 6; 12°Di Resta 6; 13°Ricciardo 6,5; 14°Kobayashi 5; 15°Vergne 5; 16°Maldonado 5,5; 17°Petrov 6,5; 18°Kovalainen 5,5; 19°Pic 6,5; 20°Glock 5,5; 21°Karthikeyan 6; RIT.Schumacher 5; RIT.De la Rosa 5; RIT.Perez 5,5.

sabato 27 ottobre 2012

BOLLYWOOD DELUDE

Immagine tratta da formula1.com e modificata su cartoonize.net

Immagine tratta da sportmediaset.it 

Il carrozzone della F1 si sposta a New Delhi, Buddh Circuit, India.
1 miliardo di abitanti, l' industria cinematografica più prolifica della Terra, Bollywood, e una sceneggiatura per questa gara, di bassa lega.
Come il più scontato dei film di Natale, il più scontato dei risultati.
Dopo le qualifiche vetture accodate a due a due secondo copione: Red Bull, McLaren, Ferrari, Lotus. Con i caposquadra davanti agli scudieri.
Partiranno nelle piazzole 1, 3, 5, 7 nell' ordine: Vettel, Hamilton, Alonso, Raikkonen.
In quelle pari invece, 2°Webber, 4°Button, 6°Massa.
Non sembra dunque esserci spazio per sorprese, le Lattine confermano il dominio e domani molto probabilmente Vettel (alla pole numero 35 in carriera) piazzerà il suo vantaggio su Alonso in doppia cifra. E a 3 gare dalla fine sarà sempre più dura.
L' unico copione che potrebbe sparigliare le carte sarebbe un "braccino" del 2 volte Campione del Mondo Vettel, già oggi vittima di due errorini nelle libere e nella Q3, o una gara da campioni veri di Hamilton e Alonso, di quelle da ricordare. 
Sennò amen.
Poco da dire.
Pure Grosjean parte troppo dietro per dar fastidio con i suoi botti.
Quasi quasi si preferiva il caos delle prime gare con i vari Rosberg, Maldonado e Perez a furoreggiare.

Pagelline: 1°Vettel 8; 2°Webber 7; 3°Hamilton 7; 4°Button 6,5; 5°Alonso 6; 6°Massa 6; 7°Raikkonen 6; 8°Perez 7; 9°Maldonado 7; 10°Rosberg 6; 11°Grosjean 5; 12°Hulkenberg 6; 13°Senna 5,5; 14°Schumacher 4,5; 15°Ricciardo 7; 16°Di Resta 5; 17°Kobayashi 4,5; 18°Vergne 5,5; 19°Petrov 7; 20°Kovalainen 5; 21°Glock 6,5; 22°De la Rosa 6; 23°Karthikeyan 6,5; 24°Pic 5.

venerdì 26 ottobre 2012

PAGELLE EUROPEE: SECONDA GIORNATA

Immagine tratta da elptalk.com
Torna la nostra rubrica che da i voti alle squadre italiane impegnate in Champions League e in Europa League. Settimana abbastanza difficile per i nostri colori, vediamo se i voti rispecchieranno questa situazione.
PROMOSSI
Inter: Indubbiamente la squadra di Stramaccioni è l'unica a meritarsi un voto pienamente positivo in questa giornata di calcio europeo. I nerazzurri faticano un po' contro il Partizan, anche per via del robusto turnover che rivoluziona ancora la squadra, ma alla fine la spuntano con Palacio, subentrato all'infortunato Coutinho e decisivo a pochi minuti dal termine. Il cambio di modulo in corsa, da 3-4-3 a 4-4-2, aiuta la squadra dopo un inizio contratto, e alla fine la vittoria è meritata viste alcune clamorose occasioni sprecate. Manca ancora il gioco offensivo, è vero, e giocatori come Silvestre e Jonathan continuano a non convincere del tutto, ma l'Inter continua a non prendere gol (ancora una buona gara per Juan Jesus) e infila la sesta vittoria consecutiva, ottime notizie per il passaggio del turno e per il prosieguo del campionato. Voto 6,5.
RIMANDATI
Lazio: Il voto positivo sfuma all'ultimo, ma forse è giusto così vista la partita degli uomini di Petkovic. In casa del Panathinaikos un pareggio è comunque un buon risultato, ma i laziali commettono il fatale errore di non chiudere un match che sembrava ben indirizzato. L'autorete di Seitaridis mette la gara in discesa, i greci non sono più la squadra temibile di un tempo, ma la Lazio non affonda e preferisce giocare a ritmo basso, aspettando gli avversari anziché colpirli di nuovo. Il gol di Toché punisce questo atteggiamento e porta un solo punto ai biancocelesti, che continuano ad avere buone possibilità di passare il turno ma devono certamente migliorare. Malino Hernanes, deludente ancora una volta Mauri, passo indietro anche per Floccari che non sfrutta la chance da titolare. Insomma Lazio rimandata alla prossima gara. Voto 5,5.
BOCCIATI
Juventus: Il pareggio rimediato in extremis non basta a evitare una bocciatura alla squadra di Conte, ora guidata da Alessio. Tre partite di Champions e 0 vittorie, il bilancio comincia ad essere preoccupante visto che le gare a disposizione sono sempre meno. La trasferta danese contro il Nordsjaelland doveva fornire risposte importanti che invece non sono ancora arrivate, vista la prova troppo altalenante dei bianconeri. Vero che il portiere avversario ha fatto miracoli, ma non riuscire a bucare una delle difese più deboli di questa coppa per quasi 90 minuti è grave. Male Matri, che spreca un'altra chance da titolare, da rivedere la condizione di Marchisio e la difesa, che rispetto allo scorso anno concede molto di più agli avversari. Vucinic per una volta da anatroccolo torna cigno e salva la squadra dall'incredibile sconfitta, buona anche la prova di Giovinco. Dalla prossima gara però saranno ammesse solo vittorie. Voto 5.
Milan: Il brutto andamento in campionato si rispecchia sulla Champions, con i rossoneri che a Malaga incassano la prima sconfitta europea e si complicano il cammino nel girone. Allegri prova a cambiare un po' il modulo, con un finto 4-2-3-1 che somiglia più a un 3-4-1-2, ma il risultato rimane lo stesso: poca grinta, occasioni col contagocce e difesa troppo perforabile. La fiducia data ad Acerbi e a Konstant non viene ripagata dai giocatori, con il primo che si fa infilare da Joaquin in occasione del gol decisivo e il secondo che provoca il rigore (generosissimo in verità) che lo stesso Joaquin fallisce nel primo tempo. In generale, il gioco della squadra è ancora lento, incerto, i giocatori a tratti sembrano privi di convinzione, e l'attacco produce sempre poco. Occorre trovare un rimedio, anche in panchina se necessario, e alla svelta. Voto 5.
Udinese: Dopo la favola della notte di Liverpool, arriva l'incubo nella serata di Zurigo. I friulani buttano via in una sola serata quanto fatto di positivo, uscendo sconfitti da una sfida, quella contro lo Young Boys, che poteva valere molto e rimettendo completamente in discussione la qualificazione. La difesa poco attenta fa la felicità dell'argentino Bobadilla, un attaccante bravo e talentuoso ma non certo un fenomeno, mentre l'attacco non riesce a impensierire la retroguardia avversaria, apparsa decisamente battibile. Male Ranegie, che si batte ma non vede un pallone utile, improduttivo Badu in mezzo al campo, i cambi danno poco e alla fine la sconfitta è giusta. Le assenze pesano di certo, ma Guidolin dovrà fare una bella ramanzina ai suoi in vista del durissimo girone di ritorno che li aspetta. Voto 4,5.
Napoli: Niente da fare, la squadra di Mazzarri in Europa League non riesce proprio ad essere la stessa del campionato. Nella delicata trasferta ucraina contro il Dnipro, viene schierata ancora una volta la squadra-B dei partenopei, ma la risposta che arriva è sempre negativa, e la sconfitta finale ammette poche repliche. Male tutta la difesa, soprattutto Fernandez che rischia il rosso per una reazione già nel primo tempo, pessimo in centrocampo, in particolare gli esterni Mesto e Dossena, nullo o quasi l'attacco con Vargas che sembra in involuzione anziché in evoluzione. L'ingresso di Cavani cambia poco, la frittata era già fatta e anche qui il girone si fa complicato. Le sfide casalinghe del ritorno potrebbero aiutare molto, ma servirà un altro Napoli, magari con qualche titolare in più in campo. Sempre che Mazzarri ci tenga davvero ad andare avanti in coppa. Voto 4.

martedì 23 ottobre 2012

E' UN PECCATO.

Immagine tratta da moto.it e modificata su cartoonize.net
Ore 10:56 del 23 Ottobre 2012. Apro gli occhi. Di fronte a me il poster della Honda 58 del Sic, come ogni mattina.
Dopo un anno l' unica cosa che penso è "è stato un peccato".
Ma come sarebbe stato se in quella stramaledettissima curva la moto fosse continuata a scivolare verso l' esterno, come in una classica e blanda scivolata?
La classica scivolata del Sic, diciamocelo. 
Quella che ti strappa il mezzo sorriso, e il consueto: "Ah, il solito casinista".
Quante gare buttate via per troppa foga, per aver voluto alzare di una spanna il limite, giro dopo giro.
Tuta sporca. Sic che si rialza, dinoccolato e gobbo come sempre, che scuote la testa.
Poi box, Paolo Beltramo che gli dice "Dai Sic, andrà meglio la prossima volta", ed il Sic che risponde "Diobò, ma la prossima la voglio vincere per davvero". Papà Paolo che fa il cazziatone nel retrobox, e Valentino nel dopogara che gli ricorda "Sic, dici sempre che vinci, ma diobò sei sempre col culo per terra". 
Peccato, questo 0 a Sepang non ci voleva, dopo la serie positiva di tre quarti e un secondo posto.
Ora a Valencia si cercherà di far podio, per difendere il 6° posto in classifica.
Stagione positiva però dai, un 2°, un 3°, due pole in Catalogna e ad Assen. 
E Honda che sceglie di affidare per il 2012 la sua terza moto ufficiale a lui, a discapito del Dovi, che s'è dovuto accontentare della Yamaha clienti. 
Prima di Sepang la Honda ha scelto le sue tre frecce per il 2012: Stoner, Pedrosa e il Sic. 
Un Sic che ha già provato la 1000, ed è contentissimo. Sente che finalmente la sua corporatura troppo ingombrante non lo penalizzerà, una moto bella potente e decisa come piace a lui.
E' già amore.
Sì, perchè il 2012 sarebbe stata la stagione della svolta per il Sic.
Poi il ritiro di Stoner gli avrebbe spalancato le porte della Hrc nel 2013, di fronte ad una buona stagione. Un sogno.
Probabilmente per il titolo di quest' anno non ci sarebbe stata storia. 
Troppa esperienza in più per Lorenzo, Stoner e Pedrosa nel cavalcare quelle belve di moto.
Ma una sfilza di podi e magari un acuto quando ha piovuto, come è successo a Le Mans, e senza troppe scivolate inutili, ci avrebbero consegnato un Sic uomo mercato per il 2013. 
La prima vittoria sotto l' acqua in MotoGp, con Paolo e Kate a piangere di gioia, Vale che gli dà uno scappellotto, e quei riccioli ribelli a festeggiare il sogno di una vita.
Conteso per il 2013 tra Hrc e probabilmente anche la Ducati. E finalmente con una moto super ufficiale, pronto a sfidare il suo mito Vale di ritorno in Yamaha.
E allora giù di botte da orbi tra amici, proprio come alla Cava. E coltello tra i denti nelle battaglie con gli spagnoli.
Poi un battito di ciglia cancella tutto e ti riporta alla realtà.
Un anno dopo.
E' un peccato.
Ciao Sic.

DEAD MAN WALKING

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Milan. 7 punti in 8 gare. 5 sconfitte. Solo il Palermo ha fatto meno punti dei rossoneri, dato che il Siena al netto della penalizzazione arriverebbe a quota 8.
Max Allegri è un fantasma che cammina nel ritiro forzato di Milanello.
Ha vinto uno scudetto al primo anno e ha fatto 2° in quello passato, nonostante un pessimo rapporto con i senatori (Gattuso, Nesta, Seedorf, Inzaghi), ma ora è arrivato a fine corsa.
Galliani lo conferma partita dopo partita, ma patron Silvio pare storcere il naso ormai da qualche mese, fosse stato per lui, la testa del mister sarebbe saltata già in estate.
L' impressione è che Allegri sembri non avere molta voce in capitolo in nulla. Nelle cessioni, negli acquisti, nella decisione di andare in ritiro.
Ora il Milan affronterà un Malaga in trasferta che viaggia a vele spiegate sia in Liga (è 3°) sia in Champions. E poi in casa con il Genoa. Il mister ha le ore contate e una squadra che sembra indolente e refrattaria alle sue indicazioni.
In ritiro dovrebbe andare anche Galliani a causa del suo mercato fallimentare. Pazzini non rende, la tripletta abbastanza fortunosa al Bologna è stata ingannevole, 7 milioni + Cassano sono stati un' esagerazione di valutazione. Bojan e Montolivo son due calciatori sempre lì lì per esplodere, ma che dalla voce "promesse" si stanno spostando su quella "inconcludenti". Constant e Traorè non sono da Milan, assieme ad Acerbi e Zapata son spariti negli ultimi match. Niang ha fatto parlare di sè sui giornali di gossip e basta. De Jong è un ottimo comprimario, ma non ha un' orchestra in cui risaltare.
Allegri è noto per le partenze deficitarie in carriera (a Cagliari inanellò 4 sconfitte iniziali), quindi a livello di cabala una chance la meriterebbe. Ma è pur vero che gli undici in campo mancano di grinta ed idee di gioco. Nell' intera rosa dei rossoneri, giocatori che posson cambiare il volto di un match, si contano sulle dita di una mano: El Shaarawy, Pato, Robinho, Boateng e in teoria Bojan. Quest' ultimo infatti è rapido e capace di saltare l' uomo. Ma pecca di continuità. Pato e Robinho han visto più medici che reti ultimamente. E Boateng, anche lui, ha bisogno di un' orchestra per risaltare.
Orchestra che ora non c'è. E a cui manca un direttore fermo, di polso, deciso.
Cosa che Allegri il gestore ora non è più.
Su di lui aleggiano gli spettri di Tassotti, Van Basten e nomi folkloristici come Gattuso, Costacurta, Nesta e Inzaghi. Servirebbe grinta e una trama di gioco semplice e basilare.
Senza i numeri di El Sharaawy, Serie A e Champions sarebbero state ancor più deficitarie.
Ma potrebbe non bastare neppure per una qualificazione europea, specie se i top player rossoneri non si caricheranno sulle spalle il resto della squadra di comprimari.
Serve non un mister, ma un comandante che guidi uno spogliatoio senza condottieri.
Sennò da un solo dead man walking, si passerà ad 11 dead men walking per il resto della stagione. Ed allora saranno guai.

lunedì 22 ottobre 2012

IL MIO CAGLIARI /8°T

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LE PUNTE NON TIRANO MA CI PENSA NAINGGOLAN

Cagliari-Bologna 1-0. Nainggolan dai sedici metri scarica in rete dopo un coast-to.coast di 50 metri di Ekdal. Gilardino nel primo tempo prende il palo di testa e la palla entra per i suoi 3/4, ma non interamente. 
Ecco i due fermo immagine del match.
Per la seconda volta al Cagliari dicono bene gli episodi. Come a Torino, oggi all' Is Arenas.
I rossoblù sardi tirano in porta 3 volte, un appoggio di testa di Astori, una puntata alta di Conti e la rete di Nainggolan. Squadra compatta ed aggressiva, che fa il minimo indispensabile ed ha la meglio su un Bologna minimalista, fatto di sparacchiate in avanti e angoli e punizioni di Diamanti come unica trama di gioco.
Gli attaccanti sardi non pervenuti nei 90'. Partono titolari Ibarbo e Nenè, già coppia vincente a Torino. Ma Ibarbo da punta non si trova proprio, procura un giallo e si perde sul più bello scartando Agliardi grazie alla sua velocità. E' un diamante grezzo, un potenziale patrimonio per il Cagliari, ma è chiaramente un' ala veloce e tecnica. Da 4-4-2. 
Nenè si sbatte e si batte, ma nada. L' unico tiro in porta che fa è causato da un rimpallo.
Entra Sau, ma è con il freno a mano tirato e gioca solo per tener palla e non per attaccare.
Entra Larrivey e incredibilmente sembra un calciatore, addirittura propone un lancio di esterno destro per Ribeiro che neanche lui sapeva di avere in repertorio. Ma comunque tiri in porta zero. 
Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su cartoonize.net
Entra anche Thiago Ribeiro e mamma mia. Inguardabile. Sia nel battere gli angoli sia nel provare a tirare e farsi rimpallare da un difensore felsineo sull' incredibile esterno di cui sopra di Larrivey. Ci si chiede sempre se sia veramente brasiliano.
Quindi poco pochissimo Bologna. E buon Cagliari per determinazione, grinta ed abnegazione.
Bravi Ariaudo, Avelar in spinta, giganti Ekdal e Dessena, ottimo Nainggolan. Ma per vincere servirà tirare in porta. Si gioca per quello.
Torneranno Cossu e Pinilla. E forse sono il miglior ispiratore ed il migliore terminale del 4-3-1-2.
Intanto i punti sono 8 e le squadre dietro le spalle sono sei. Bravi Pulga e Lopez a dare tranquillità al gruppo.
Alè.
Però oggi la partita è stata proprio brutta.

martedì 16 ottobre 2012

40 ANNI DOPO: LA PARTITA MAI GIOCATA

Immagine tratta da gazzetta.it
Ci sono occasioni in cui lo sport può assumere un ruolo marginale, come uno spunto per dare inizio al racconto di storie straordinarie, fuori dal comune, che non possono essere dimenticate. In questo caso, il nostro racconto inizia con una partita di rugby che si è disputata un paio di giorni fa, per celebrare una sfida che si sarebbe dovuta giocare esattamente 40 anni fa, e invece non si giocò mai. I nomi Old Christians Club e Old Grangonian Club (i due team in campo, rispettivamente uruguaiano e cileno) probabilmente dicono poco o nulla a moltissimi lettori, così come quelli di alcuni di questi giocatori ormai invecchiati, come Roberto Canessa, Nando Parrado, Carlitos Paez. Loro, con tanti altri compagni, dovevano scendere in campo a Santiago il 14 ottobre del 1972, ma il destino si pose crudelmente sulla loro strada, sottoponendoli ad una prova terribile.
Il giorno prima della gara, l'aereo su cui erano in viaggio precipita sulle Ande per un errore di calcolo dei piloti, che sbagliano la rotta e non riescono ad evitare l'urto con le montagne. L'impatto è terribile, il velivolo carico di giovani atleti, con alcuni parenti e membri dello staff, si schianta violentemente nella neve. Alcuni muoiono sul colpo, altri poche ore dopo per le ferite riportate, tutti sono terrorizzati e non hanno idea di dove si trovano e di cosa possono fare per sopravvivere. Le ricerche delle autorità sono inutili, i resti dell'aereo bianco si confondono con la neve, e dopo dieci giorni tutti vengono dichiarati ufficialmente morti. Nel momento di massima disperazione, il primo a decidere di non mollare è Nando Parrado, che poco prima dello schianto aveva cambiato posto con un compagno, salvandosi la vita in modo incredibile. E' lui il primo a dare la scossa, insieme a Roberto Canessa e a quelli che riescono a mantenere intatta la voglia di lottare, di non arrendersi alle avversità, di sopravvivere. Ricavano tutto quello che possono dalla carcassa dell'aereo, creano ripari per scaldarsi e combattere il freddo, occhiali contro il riverbero, con metodi ingegnosi distillano acqua pulita dalla neve per riuscire a dissetarsi. A corto di cibo e ormai stremati, infine, compiono un gesto estremo: pur di restare vivi, scelgono di trarre nutrimento dai corpi di compagni e amici deceduti, una decisione terribile dettata dalla drammaticità del momento e da un enorme istinto di sopravvivenza.
Due mesi dopo lo schianto, prostrati dal freddo e dalla denutrizione, Parrado e Canessa decidono con i compagni di tentare il tutto per tutto, e basandosi sulle poche informazioni che hanno organizzano una spedizione per scendere a valle e cercare aiuto. Proprio loro due sono designati a compiere l'estremo tentativo, e si lanciano in una terribile marcia tra la neve e le rocce, che dura dieci giorni ma sembra eterna. Arrivati in qualche modo a valle, e quasi al limite delle proprie forze, vengono visti finalmente da un mandriano cileno, che riesce a scoprire la loro storia e finalmente li porta in salvo. Il giorno dopo, sotto la guida di Parrado, due elicotteri militari cileni arrivano sul luogo del disastro e portano in salvo anche gli ultimi superstiti. Erano partiti in 40, in 16 riescono a tornare a casa, debilitati ma felici.
Questa storia incredibile è entrata ormai nell'immaginario collettivo come uno dei più incredibili casi di sopravvivenza in condizioni disperate, anzi estreme. La vicenda di quei ragazzi, alcuni dei quali non avevano nemmeno compiuto vent'anni, ha dato origine a libri, film, documentari, e si è scritto davvero tanto sulla loro incredibile forza di volontà, e sulla terribile scelta di ricorrere alla carne dei propri compagni morti pur di sopravvivere. Parrado, Canessa e tutti gli altri superstiti si sono recati più volte sui luoghi dello schianto, celebrando messe in onore delle vittime e costruendo un monumento funebre con i resti dell'aereo. Il 14 ottobre, come detto, sono scesi in campo a Santiago insieme agli altri reduci di quel tremendo giorno di 40 anni fa. Molti di loro sono diventati padri, forse anche nonni, hanno i capelli bianchi e non sono più gli atleti di un tempo, ma l'entusiasmo e la voglia di giocare brillava ancora chiaramente nei loro occhi. Scendere in campo in quest'occasione è stata l'ennesima dimostrazione della loro gioia di vivere, della determinazione con cui hanno sempre affrontato la vita dopo quella terribile disavventura. Al di la' di ogni moralismo e di tutte le dietrologie sulle loro scelte in quei terribili giorni, la loro lezione di vita rimarrà sempre indelebile nella memoria di tutti.

MA COME SI FA

Immagine tratta da it.yahoo.eurosport.it e modificata su cartoonize.net
E va bene confondere i piloti della stessa scuderia in barba ai loro caschi diversi.
E va bene salutare tutti dal 1996 con "Un cordiale saluto dal vostro Gianfranco Mazzoni".
E ci sta ogni anno ricordare che i nonni di Barrichello abitano sopra il circuito di Interlagos.
E ci sta raccontare sempre che Massa ha i nonni di Cerignola.
Ok deridere Schumacher per miopia, riflessi da bradipo, prostata in fiamme e quant' altro.
Ok avere Stella Bruno come inviata dai box con il suo inglese stentatissimo.
Ma questa no.
Caro Gianfranco Mazzoni.
Ma come si fa a dire che è il Primo Ministro Coreano a sventolare la bandiera a scacchi?
Già dai profani sul divano di casa mia è spuntata la domanda: "E il primo ministro si veste così da c*******?". 
Poi il dubbio nel dopogara si fa più concreto, dopo aver visto un video che ritraeva Vettel e Webber ballare con un noto rapper sudcoreano una danza imbarazzante.
Al netto delle banalizzazioni razziste che gli asiatici son tutti un pò simili, quello era il tizio della bandiera a scacchi! 
E con lo stesso tipo di giacchetta da Elvis ubriaco.
Imm. da en.wikipedia.org
Secondo Mazzoni quell' individuo era il Primo Ministro Coreano? 
Con una giacchetta stellata di strasse? Ingellatinato sino al midollo e con degli occhiali da sole discutibilissimi?
Ma un minimo di dubbio dico, un minimo non gli è venuto?
Il buontempone a sventolare all' arrivo era infatti Psy, famoso rapper sudcoreano della canzone Gangnam Style. E non il Primo Ministro della Corea, titolo che peraltro non esiste, poichè le due Coree sono ancora divise politicamente. 
Il Primo Ministro della Corea del Sud è Kim Hwang-sik. 
E se questa è la professionalità di colui che dovrebbe essere il miglior giornalista televisivo della F1, allora capiamo perchè questo Paese è in una crisi senza vie d' uscita.

domenica 14 ottobre 2012

LA MACCHINA VINCERA' SULL' UOMO

Immagine tratta da repubblica.it e modificata su cartoonize.net
Prima curva: Vettel inaspettatamente sopravanza Webber. Alonso infila Hamilton. 
In seguito Hamilton avrà tutti i problemi del mondo, cronici problemi di assetto (comparsi da quando ha firmato per Mercedes), gomme cotte, e nell' ultima parte di gara anche un tappetino d'erba sintetica nella pancia destra con cui arriverà al traguardo, mestamente 10°.
Massa giunge 4°, con il perentorio ordine di mantenersi a distanza da Alonso seppure girava 3-4 decimi più forte dello spagnolo. 
Tradotto in soldoni. Seb +6 su Alonso a quattro gare dalla conclusione. Terzo Raikkonen (5°oggi) a 48 lunghezze. 
Così la Red Bull non si batte. Adrian Newey ha tirato fuori il coniglio dalla lattina nel momento decisivo della stagione. Doppio Drs, modifiche agli scarichi soffiati e pance laterali. Un restyling netto. Il tris di vittorie di Vettel fa da contraltare ai 2 terzi ed uno zero del ferrarista.
Domenicali si dice soddisfatto e ricorda che i conti si faranno alla fine. E questa probabilmente sarà una frase boomerang. Mancano sempre meno gare, India, Abu Dhabi, Stati Uniti e Brasile, e i segnali lanciati da Maranello sono di un timido miglioramento, ma non tale da immaginare a breve termine di mettere le ruote davanti alla Red Bull.
La Ferrari non vince da fine luglio, tre mesi ormai. Massa è ritrovato ed oggi ha fatto una gara maiuscola, la migliore dell' anno, ma non basta se la vettura non è al livello della Red Bull.
Alonso per tre quarti di stagione ha guidato ad un livello altissimo, sopraffino, una spanna sopra per maturità e concretezza a tutte le sue versioni dal 2001 ad oggi. Ma non è sufficiente.
Webber si comporta da perfetto scudiero e leva punti importanti.
Vettel si sta involando ad un clamoroso tris iridato, consecutivo per giunta. 
Ma il personaggio è spento, timidino, ragazzino. Da videogame insomma, 25 vittorie e mirino puntato al terzo Mondiale in una maniera totalmente anonima. Di gare mostruose da occhi spalancati ne ha fatte ben poche, manovre che restano nell' immaginario idem.
A 3 Mondiali si ergono mostri sacri come Senna, Lauda, Stewart e anche Brabham e Piquet. Insomma il piccolo Seb non ci sta tra loro. Per nulla. Non fa nè meraviglie nè porcate. E' piatto. Vince quando la vettura è perfetta. 
E allora tutto lo spettacolo invocato in questi anni tra regolamenti cambiati, scappatoie e gomme da masticare va a farsi benedire. 
La macchina vince sull' uomo.
E Vettel vincerà su Alonso. 

Pagelline: 1°Vettel 10; 2°Webber 8; 3°Alonso 6; 4°Massa 7; 5°Raikkonen 6; 6°Hulkenberg 8; 7°Grosjean 6; 8°Vergne 8; 9°Ricciardo 7,5; 10°Hamilton 6; 11°Perez 5; 12°Di Resta 6; 13°Schumacher 5; 14°Maldonado 6; 15°Senna 5; 16°Petrov 6,5; 17°Kovalainen 5,5; 18°Glock 6; 19°Pic 5,5; 20°Karthikeyan 6; RIT.De la Rosa 6; RIT.Kobayashi 3,5; RIT.Rosberg 6; RIT. Button 6.

PS1. Stavolta in partenza i tamponatori pazzi son stati i due della Sauber, sia Perez che Kobayashi lanciati in stile kamikaze su prima e seconda curva: vittime Button con gomma e sospensione squarciata e Rosberg con radiatore affondato. Allo start troppi stanno spegnendo il cervello. Non va bene.
PS2. Organizzazione del circuito della Corea pessimo. 5 giri per rimuovere la Mercedes di Rosberg in posizione defilatissima in rettilineo. E erba sintetica che si stacca e va a brandelli incastrandosi nelle vetture. Ridicolo.
PS3. Mercedes vergognosa. Schumacher chiude a 1 minuto e mezzo dalla vetta. Cuoce gomme e dignità. Ma che cavolo aveva Hamilton in testa quando ha firmato con loro? Monetine? Mi sa di sì, e pure tante.

sabato 13 ottobre 2012

VALORI (CO)REALI

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su cartoonize.net

Immagine tratta da formula1.com

Qualifiche dalla Corea. 
Ok, Red Bull più forte, ma Lattine meno gasate del solito.
Distacchi minimi quando tutti ci attendevamo una vagonata di millesimi a staccarli dagli altri.
E, sorpresa delle sorprese, Canguro Webber salta davanti a Seb Vettel.
La faccia del buon tedeschino era tutta un programma, sembrava esser appena stato tamponato da un teppista qualunque della domenica (Grosjean). Non ha digerito lo schiaffo morale preso dal 36enne australiano, alla seconda pole stagionale (dopo quella di Montecarlo per la penalità di Schumacher).
E le dichiarazioni (di facciata?) di Chris Horner sulla parità di trattamento tra i driver finchè saranno in lotta per il Mondiale, ingrugniscono ancor di più la sua inflessibile mascella teutonica.
I due non si sono mai troppo amati, e almeno fino alla prima curva, saranno scintille vere.
Imm. f1grandprix.motorionline.com + cartoonize.net
Dietro di loro, ma non troppo nell' ordine: a 2 decimi Hamilton e Alonso e a 3 decimi Raikkonen.
La crème de la crème di questo Mondiale tutta vicina vicina. Per la prima volta. E paiono anche sul passo gara tutti parecchio incollati. Importante la partenza senza cavolate e la costanza di rendimento delle Pirelli pazze. Massa 6° fa la sottiletta tra le Lotus dei tamponatori, quello occasionale, Raikkonen, e quello seriale, Grosjean. E' già qualcosa.
Button annega nelle retrovie 11°, e avrà a fianco il futuro compagno Perez. Vien da chiedersi se la McLaren nel 2013 potrà permettersi questi periodici cali di rendimento, specie sul giro secco, dell' inglese, nella stagione in cui dovrà prendersi i galloni di prima guida.
Altro? Poco e nulla. Come il pubblico sugli spalti, classica cattedrale nel deserto. Ma sponsor e tv pagano, e tutti felici così.
Vale la pena svegliarsi domattina, vedi mai che il passo gara di Hamilton e Alonso possa scongiurare la colossale resurrezione della Red Bull. 
O che al buon Canguro australiano non venga ricordato il contratto da sottoposto firmato in primavera. Chi si sveglierà, vedrà.

Pagelline: 1°Webber 9; 2°Vettel 5,5; 3°Hamilton 7; 4°Alonso 7; 5°Raikkonen 7; 6°Massa 6; 7°Grosjean 6; 8°Hulkenberg 8; 9°Rosberg 6; 10°Schumacher 6; 11°Button 4,5; 12°Perez 6; 13°Kobayashi 6; 14°Di Resta 5,5; 15°Maldonado 5,5; 16°Ricciardo 6,5; 17°Vergne 6; 18°Senna 4,5; 19°Petrov 6,5; 20°Kovalainen 5,5; 21°(24°)Pic 6,5; 22°(21°)Glock 5,5; 23°(22°)De la Rosa 6; 24°(23°)Karthikeyan 4.

martedì 9 ottobre 2012

IL MIO CAGLIARI / 7°T

Immagine tratta da youfeed.it e modificata su cartoonize.net

IL PUZZLE TORNA A POSTO

Presentarsi in casa di un Torino reduce da una vittoria in trasferta per 5-1 a Bergamo, senza Pinilla, Cossu e Rossettini, dopo una doppia sconfitta e non uscirne con le ossa rotte sarebbe stato un grande risultato.
Se aggiungiamo una strana coppia al timone della squadra, Ivo Pulga- Diego Lopez, giunti in settimana in sostituzione del triste Ficcadenti, ed entrambi all' esordio da mister, lo 0-1 finale in favore dei rossoblù apparirà una seria impresa.
Il duo di ex storici rossoblù vince ridando grinta e determinazione agli 11 in campo, posizionandoli nel fedele 4-3-1-2 che tanta sicurezza ha dato negli ultimi anni.
Mossa semplicissima quanto determinante. Si riporta Pisano nel suo habitat naturale di terzino destro, si mette un mancino nell' out opposto, Danilo Avelar, si posiziona un trequartista dietro le punte, stavolta Nainggolan per l' assenza del folletto Cossu ed attacco schierato con una prima punta fisica, Nenè in luogo di Pinilla k.o., e una seconda punta veloce e tecnica, ieri Ibarbo.
La squadra difende compatta e sa impostare il giocosa utilizzare concretamente e in velocità i passaggi verticali ed appare sin dall' avvio con un' idea, e convinta di far bene.
Il primo quarto d'ora e la mezzora in avvio di ripresa sono i tratti più convincenti del match per i rossoblù, con un possesso palla pericoloso e ficcante e per nulla sterile. A fine gara sarà al 52%.
Il risultato della gara è poi determinato dagli episodi. Mani di Glik da 3 metri in area su meraviglia di Astori in proiezione offensiva (con tanto di sombrero al difensore). Classico rigore da supermoviole infinite che 3 arbitri danno e 2 no. Testa di Bianchi su punizione da posizione defilata annullata dall' arbitro Celi, erroneamente, con Pisano (sempre lui che sbaglia il fuorigioco) che teneva in gioco l' ariete torinista. 
Ma il Cagliari ha legittimato successivamente al vantaggio con un palo di Ibarbo e con una grande parata di Gillet su tiro a giro di Nenè. Per il Torino zampata di Bianchi di poco a lato, ma reazione poco convincente, testimoniato dal s.v. dato dalla Gazzetta ad Agazzi.
E' bastato riportare i pezzi del puzzle al loro posto, e come per magia la squadra s'è ritrovata. L' anno passato senza Cossu e Pinilla si giocava male e non si vinceva mai.
Ieri han giganteggiato Astori e Ariaudo e Nenè, autore del rigore decisivo, tutti giocatori ultimamente maltrattati da Ficcadenti.
Ora con il Bologna bisognerà dare continuità ai risultati, in casa, con punti salvezza molto pesanti in palio.
Citazione finale per il duo Pulga-Lopez. Pulga frettolosamente additato come prestanome, ha rivendicato più volte il proprio ruolo da "primo". E sul campo chi stava in piedi e dava indicazioni era lui. Interviste del dopogara comprese. E tutti, giornalisti e tifosi, ancora si domandano chi dei due sia effettivamente il mister. 
Si frega le mani Cellino, che dopo essersi salvato senza stadio, prova il bis senza allenatore.
O meglio con due al prezzo di mezzo. Che essendo legati alla squadra, con Lopez capitano sino a 2 stagioni fa, probabilmente daranno il 110% per la causa. Dimostrando che è lo spogliatoio che comanda. O 4-3-1-2 o esonero. Chiedere ai coraggiosi Bisoli e Ficcadenti.
O 4-3-1-2 o sei fuori, come direbbe il Boss di un noto programma.
E' la dura legge del Cagliari.

IL VECCHIO CORSARO

Imamgine tratta da motograndprix.motorionline.com e modificata su cartoonize.net
In barba alle 41 primavere suonate, Max Biaggi vince il suo secondo Mondiale di Superbike, sesto in totale se sommiamo i 4 vinti nella vecchia classe 250 del Motomondiale.
Al termine di una stagione assolutamente entusiasmante il romano ha la meglio per mezzo punto sul britannico Sykes (di 14 anni più giovane) e per 29,5 sull' altro nostro centauro Marco Melandri. 
Il round finale di Magny Cours è stato un thriller degno del resto della stagione, con Biaggi che si presentava con un cospicuo vantaggio all' appuntamento (30,5 su Sykes e 38,5 su Melandri).
Ma in gara 1 doppio colpo di scena: asfalto umido per la pioggia e scivolata di Biaggi nei primi giri. I rivali terminano al 2°(Melandri) e 3°(Sykes) posto, mentre a vincere è Guintoli.
Il romano dell' Aprilia si schiera anche in gara 2 dalla decima piazzola di partenza con un +14,5 sulla Kawasaki di Sykes e +18,5 sulla Bmw di Melandri.
Sykes scatta subito in testa, mentre Melandri è vittima dell' ennesima caduta (quarta nelle ultime 5 gare, più una non disputata per infortunio).
Biaggi fa valere tutta la sua esperienza, conscio che un 5° posto può bastare per il Mondiale, ed infatti gravita tra il 7°/6°/5° posto sfruttando le cadute dei rivali davanti, col vantaggio del compagno di box Laverty a fungere da ulteriore paracadute, 4°.
Ed infatti finisce così, con il britannico Sykes che trionfa e con Biaggi 5° che raggiunge l' obiettivo iridato da perfetto ragioniere.
Le sue vittorie stagionali sono 5, raggiungendo quota 21 in carriera in Sbk. 
A 41 anni esser mondiali è un' impresa, proprio nel periodo in cui si reputa cotto e finito il 43enne Schumacher. Contando che nelle auto la carriera è più lunga, con esempi di iridati over 40 (Fangio 46 e Prost 42, tanto per gradire), trovare emuli nelle due ruote è impossibile.
Già Valentino Rossi a 33 è considerato vecchio.
E se ci facciamo due conti, dal 2009 (anno dell' ultimo trionfo di Rossi in MotoGp), l' unico iridato italiano tra Motomondiale (considerando le 3 classi) e Superbike è proprio Max Biaggi nel 2010 e 2012.
Biaggi che in questa nuova categoria è rinato, che ha adattato il suo proverbiale stile di guida pulito, vecchia maniera, ad un motociclismo più fisico e aggressivo, come quello delle derivate di serie. E che ha vinto una serie spettacolare, in una stagione equilibratissima, con molte case capaci di vincer gare, Aprilia, Kawasaki, Bmw, Ducati, Honda, con 9 piloti a salire sul gradino più alto del podio.
Si è reinventato e in modo vincente in Superbike, una categoria che nella prossima stagione passerà sotto l' egida della Dorna (la società che organizza il Motomondiale) e che verrà trasmessa in Italia da Mediaset, acquistando così maggior visibilità. 
Queste sono moto derivate da quelle di serie, quelle che si acquistano tutti i giorni, per intenderci, e questa caratteristica, congiunta con la spettacolarità dei Gp e le vittorie italiane di Biaggi e Melandri, saranno carte vincenti per il prodotto televisivo.
Come carta vincente è stata l' Aprilia numero 3 del vecchio Corsaro. Alè.

lunedì 8 ottobre 2012

PAGELLARIO SERIE A: SETTIMA GIORNATA

Immagine tratta da vivoazzurro.it
Settimo appuntamento con la nostra rubrica sui migliori e i peggiori in ogni giornata della serie A. Vediamo chi sono i prescelti in quest'occasione.
I MIGLIORI
Erik Lamela: Le bizze tra l'allenatore e Osvaldo lasciano all'argentino una maglia da titolare, e lui si fa trovare pronto con una bella prestazione, coronata dal gol che porta in vantaggio i giallorossi. Lo scorso anno era arrivato a Roma con grandissime aspettative ed un futuro che sembrava roseo, me le cose non sono andate nel modo migliore finora. Pochi lampi, prestazioni spesso altalenanti che a inizio anno l'hanno relegato in panchina, con il tridente titolare formato da Destro, Osvaldo e Totti. Ora il Coco ha ottenuto più spazio da Zeman, e sta cercando di conquistarsi tutta la sua fiducia con partite finalmente all'altezza del suo talento. Contro l'Atalanta, oltre al gol, si è vista una grande abilità nel duettare con i compagni, soprattutto Totti e Destro, e una grande capacità nel far ripartire l'azione. Se mantiene questo livello, sarà difficile mandarlo ancora in panchina. Voto 7,5.
Miroslav Klose: Il suo digiuno di ben quattro gare cominciava a farsi preoccupante, anche perché era coinciso con il piccolo calo della Lazio. Ieri il panzer è tornato quello di sempre, un killer spietato sotto porta che sa toccare pochi palloni e trasformarli in gol. Complice una difesa del Pescara decisamente distratta e spaesata, lui si è divertito a fare il bello e il cattivo tempo, chiudendo in pratica la partita già nel primo tempo. Due reti per Klose, una di piede con un taglio perfetto negli spazi, e la seconda di testa, prendendo ottimamente il tempo alla difesa avversaria. Con lui e con Candreva, Hernanes e Ledesma in condizione, la Lazio di Petkovic resta nelle zone nobili della classifica, e può ambire seriamente ad un piazzamento importante nella corsa alla Champions. Voto 8.
Borja Valero: Il suo arrivo in Italia, durante il mercato estivo, non è stato molto pubblicizzato nonostante venisse dal Villarreal di Pepito Rossi che aveva stupito tutti arrivando in Champions League. Del suo talento, però, si è subito accorto Vincenzo Montella, che l'ha inserito immediatamente nella formazione titolare e non ha la minima intenzione di lasciarlo fuori. Lo spagnolo sta conquistando sempre più il popolo fiorentino con il suo impegno e la sua determinazione in mezzo al campo, oltre che con il suo indiscutibile talento. Prestazione sontuosa quella contro il Bologna, in cui non ha fatto rimpiangere l'assente Pizarro, aiutando molto in fase di impostazione e correndo per due a tutto campo. Insieme a Roncaglia è una delle sorprese più positive della squadra viola, che sta mettendo in mostra un ottimo gioco, soprattutto in casa, e può ambire legittimamente alle zone di vertice della classifica. Voto 7.
Walter Samuel: Tutti aspettavano i grandi attaccanti per decidere il derby, invece è stato determinante il solidissimo difensore argentino, che dopo un inizio di stagione difficile si sta riprendendo di prepotenza il ruolo da titolare e leader della difesa. Oltre al gol, decisivo per il risultato finale e per l'andamento della partita, Samuel si è confermato uno dei più in forma nel reparto arretrato dei nerazzurri, un "muro" come il suo soprannome. Si è aiutato qualche volta con il mestiere correndo dei rischi, ma alla fine ha guidato con sicurezza i giovani compagni Ranocchia e Jesus. Si è confermato anche un autentico talismano nei derby: con lui in campo, 10 vittorie su 10 nelle stracittadine in serie A, senza di lui 5 sconfitte su 5 per l'Inter. In una squadra che fa della solidità difensiva e delle ripartenze veloci il suo sistema di gioco, una roccia come lui può essere fondamentale. Voto 7,5.
I PEGGIORI
Sergio Romero: E' risaputo che in Argentina, se i talenti offensivi e gli uomini di qualità non mancano (vedi i vari Messi, Di Maria, Aguero, Tevez, Pastore), al contrario difensori e portieri di livello internazionale scarseggiano. La prova di questo è che il titolare tra i pali dell'albiceleste è Romero, portiere dalle prestazioni altalenanti e non sempre convincente. Contro il Chievo è stato il protagonista in negativo della partita, perché si è fatto sorprendere da una conclusione centrale e senza pretese di Di Michele, che di fatto è costata la sconfitta alla sua Samp. Grave errore quello dell'argentino, frutto probabilmente di un'eccessiva sicurezza, e che macchia una prestazione fino a quel momento buona, anche senza grandi squilli. La Sampdoria ha fondato buona parte dei suoi punti sulla solidità difensiva, ha bisogno di ritrovare presto il miglior Romero se vuole mantenere l'ottimo rendimento di queste prime giornate. Voto 4.
Christian Terlizzi: La settimana scorsa, a Cagliari, era stato un vero e proprio baluardo nella retroguardia del Pescara, dando sicurezza a tutto il reparto e riuscendo anche a segnare il gol che aveva sbloccato la gara.  Ieri invece ha vissuto una giornata a dir poco da incubo, coinvolgendo in questo anche i suoi compagni di reparto, che contro la Lazio non ne hanno indovinata una. Mal posizionato sul primo gol di Klose, fa peggio in seguito quando perde il tedesco in occasione dello 0-3 laziale. Dopo alcune partite che avevano fatto ben sperare i tifosi abruzzesi, una nuova batosta con tre reti di scarto, lo stesso che aveva tristemente caratterizzato le prime giornate del campionato. Il Pescara ha bisogno di un Terlizzi sempre ai massimi livelli, perché la sua esperienza è fondamentale per tenere in piedi una difesa inesperta e facilmente battibile. Voto 4,5.
Alessandro Rosina: Sentiva parecchio la sfida con la Juventus per via del suo passato come capitano e leader del Torino, ma la sua voglia di far bene non si è tradotta in una buona prestazione sul campo. Arrivato a Siena per dare qualità alla squadra e rilanciarsi dopo tante panchine e pochissime soddisfazioni a San Pietroburgo nello Zenit di Spalletti, il centrocampista finora non è riuscito a lasciare il segno nella stagione. Contro la capolista ha fallito alcune occasioni importanti in fase d'attacco, mancando il gol che avrebbe portato la sua squadra in vantaggio, e in generale non ha brillato per qualità e lucidità nelle giocate. Considerato un buon talento da giovane, ha ancora tempo per tornare su alti livelli, ma deve cambiare decisamente passo, a partire dalle prossime partite. Voto 5.
Christian Abbiati: Nella vittoriosa trasferta di Russia era stato a dir poco fondamentale, salvando a più riprese la squadra con le sue parate e dando sicurezza a tutto il reparto difensivo. Ieri nel derby è sceso in campo con la fascia di capitano e tante responsabilità sulle spalle, ma non è stato all'altezza delle aspettative di compagni e squadra. E' grave la sua incertezza sul gol partita di Samuel, quando abbozza l'uscita e poi rimane nella terra di nessuno, e ancora più grave il pallone regalato a Milito, che per poco non costa l'immediato 0-2. Non fa altri interventi nella gara fino al 90', con l'Inter tutta in difesa che non arriva mai dalle sue parti, ma gli errori iniziali macchiano inevitabilmente la sua prestazione. Una squadra in cerca di certezze ha bisogno di sicurezza e continuità soprattutto dai suoi leader, Abbiati è chiamato a riscattarsi il prima possibile. Voto 4,5.

domenica 7 ottobre 2012

GAME OVER

Immagine tratta da gazzetta.it e modificata su cartoonize.net
Sol Levante per Vettel. Notte fonda per Alonso.
La notizia del giorno arriva allo start: pochi metri dopo il via Alonso si trova in mezzo a un nugolo di vetture, e spinge sull' erba la Lotus di Raikkonen, il quale per evitare il tamponamento disastroso e l' uscita di pista, tocca la posteriore sinistra dello spagnolo. Pneumatico afflosciato, testacoda. Alonso fermo a bordopista. Proprio come il suo Mondiale.
Alla curva successiva poi, Grosjean dimostra di vivere la F1 come un videogioco e tampona e sperona Webber, causando poi anche l' incidente tra Rosberg e Senna, con il brasiliano che tampona il tedesco, costretto a una frenata improvvisa a causa della Red Bull intraversata in mezzo alla pista. Grosjean conferma una enorme fragilità psicologica nel momento dello start, provocando incidenti che coinvolgono molte altre vetture.
E' necessario che questo tipo di errori vengano puniti pesantemente, finchè il francese non imparerà a limitarsi, perchè crea situazioni decisamente pericolose. 10 secondi di stop and go non bastano. E' recidivo.
Le vetture rimaste in gara, dopo la Safety Car, danno vita ad un Gp abbastanza piatto.
La vittoria di Vettel non è mai stata messa in dubbio nell' arco di tutta la corsa. Kobayashi e Button, rispettivamente 2° e 3°, al primo pit-stop vengono sopravanzati da Massa (udite, udite!) che sfrutta il traffico trovato dalla coppia nel rientro in pista.
Podio quindi composto da Vettel, Massa e il fantastico padrone di casa Kobayashi, al primo podio in carriera.
Hamilton arriva 5° con una gara sottotono e così Raikkonen 6°.
Segnali di vita da Massa, finalmente autore di una corsa consistente e veloce, che conclude a 20 secondi da Vettel. Prestazione che probabilmente gli aprirà le porte del rinnovo. Primo podio dopo due anni.
La classifica piloti ora è veramente preoccupante per Alonso. Con il successo numero 24 in carriera, Vettel si fa sotto a -4, un vantaggio praticamente nullo. Terzo posto per Raikkonen, -37, ma su una Lotus plafonata nelle prestazioni, seguito a -42 da Hamilton, che dovrà darsi una svegliata se in queste ultime 5 gare vuole lottare per il Mondiale.
La lotta per il terzo iride tra Fernando e Seb entra nel vivo. Seb sembra avere un vantaggio tecnico enorme, la Red Bull s'è trasformata in un cigno, addirittura veloce sui rettilinei, come se avesse all' improvviso trovato il grimaldello di una crisi tecnica lampante dopo Monza.
Ora è la Ferrari a brancolare nel buio, è consapevole di esser in condizione di lottare per i podi, ma praticamente mai per la vittoria. Da 5-6 gare la vettura è la stessa, senza sviluppo, come ha avuto modo di dichiarare Alonso. Resistere così sarà dura.
Sin dalla Corea, domenica prossima. Alonso lotterà con il coltello tra i denti senza alcun dubbio. Ma la forma della Red Bull, che oggi poteva avere nelle corde la doppietta, potrebbe portare la freccetta del Mondiale sullo stato "game over" in poche gare.
Attenzione.

Pagelline: 1°Vettel 10; 2°Massa 8; 3°Kobayashi 9; 4°Button 6; 5°Hamilton 4,5; 6°Raikkonen 5; 7°Hulkenberg 7; 8°Maldonado 7; 9°Webber 6; 10°Ricciardo 7; 11°Schumacher 5,5; 12°Di Resta 5,5; 13°Vergne 5,5; 14°Senna 5; 15°Kovalainen 6,5; 16°Glock 6; 17°Petrov 6; 18°De la Rosa 6; RIT.Grosjean 0; RIT.Pic 6; RIT.Karthikeyan 6; RIT.Perez 5,5; RIT.Rosberg 6; RIT.Alonso 6.

sabato 6 ottobre 2012

PRONOSTICANDO NUOVA STAGIONE VOL. 6

Immagine tratta da calcioblog.it
Pronostici 7a giornata di SERIE A:

Chievo  -  Sampdoria  X  3,1
Il cambio in panchina dei veneti potrebbe portare un po' di aria fresca e di gioco, e interrompere la striscia di gare perse. Ferrara cercherà punti per restare in alto, e anche un pareggio potrebbe andar bene.

Genoa  -  Palermo  1  2,1
Gasperini torna da ex nella sua Genova, ma difficilmente De Canio e i suoi ragazzi gli lasceranno punti facili. Nella sfida tra bomber, la coppia di fanti Immobile-Borriello dovrebbe avere la meglio sull'alfiere Miccoli.

Roma  -  Atalanta  1  1,5
Dopo tante polemiche e critiche, Totti e compagni faranno di tutto per riscattarsi davanti al pubblico di casa. La difesa atalantina nell'ultimo turno si è dimostrata un colabrodo, proprio l'ideale per la squadra di Zeman a caccia di gol e spettacolo.

Catania  -  Parma  X  3,2
I siciliani sono in cerca di punti, ma gli uomini di Donadoni non sembrano intenzionati a rallentare la loro marcia. Attacchi un po' spuntati in queste prime partite, un pareggio è il risultato più probabile.

Fiorentina  -  Bologna  1  1,6
Buon gioco ma pochi punti nelle ultime gare, la Viola ha bisogno di fare bottino pieno e i bolognesi sembrano un avversario ideale. Bologna che si affida all'ex Gilardino, deciso a farsi rimpiangere in Toscana, ma potrebbe non bastare.

Pescara  -  Lazio  OVER 2,5  1,85
Gara sentitissima da entrambe le squadre. Gli abruzzesi cercano di dare continuità alle ultime partite, i laziali vogliono rimanere nelle prime posizioni in classifica. Klose non segna da parecchio, farà di tutto per sbloccarsi in questa partita.

Siena  -  Juventus  2  1,5
Nella sfida tra passato e presente di mister Conte, i bianconeri piemontesi sono ovviamente i favoriti. Servono tre punti alla capolista per mantenere alta la fiducia, la squadra di Cosmi non sembra in grado di opporsi.

Torino  -  Cagliari  1  1,9
Granata carichi a mille dopo la goleada di Bergamo, sardi che si affidano al giovane Lopez per trovare punti e vittorie dopo il brutto inizio. Padroni di casa favoriti d'obbligo, con Bianchi sempre sugli scudi.

Milan  -  Inter  GOL  1,65
Il derby è sempre un rebus, quindi puntiamo su una quota che sembra più sicura. Le due squadre hanno attacchi dal grande potenziale e difese ancora rivedibili, il gol è la scelta più logica.

Napoli  -  Udinese  1  1,47
Via le riserve, tornano in campo i titolarissimi di mister Mazzarri, e di sicuro cambierà la musica. Udinese stanca e appagata dal successo di Liverpool, la differenza tra le due squadre sembra evidente, puntiamo sui padroni di casa.

(Pronostici dettati dal nostro Pro9, sommerso dal lavoro - beato lui!-)

LA RED BULL FLETTE LE AAALI

Immagine tratta da giroveloce.it e modificata su cartoonize.net
Suzuka. Qualifiche. Prima fila tutta griffata Red Bull, in pole position Seb Vettel e in seconda posizione Mark Webber. Per il bi-campione del mondo tedesco è la pole numero 4 consecutiva sul circuito nipponico, nonchè la 34esima in carriera.
Nel momento decisivo della stagione, dunque, su un circuito molto impegnativo per l' aerodinamica, la Red Bull mette le ali. Conferma l' ottima forma vista a Singapore e Vettel sembra quello del 2010. Ha nel mirino la rimonta su Alonso e i 29 punti di ritardo sono ora un entusiasmante stimolo piuttosto che un pesante macigno.
E la Red Bull ritorna un missile proprio quando si fanno nuovamente largo i sospetti sulle ali che flettono all' indietro.
Pessime notizie dalle lattine quindi, per la Ferrari e per Alonso, che dimostrano di essere un gradino sotto la concorrenza. Lo spagnolo scatterà , preceduto in seconda fila dalla strana coppia Kobayashi (idolo di casa)-Grosjean e accanto da Sergio Perez.
Lo spagnolo era ottimista e puntava alla seconda fila, ma la bandiera gialla trovata nel terzo settore l' ha costretto a rallentare sul finale e perdere più di qualche decimo nel giro buono.
La McLaren in palla di venerdì, è diventata lontana parente di quella odierna, solo Button riesce a contenere il divario a 4 decimi, chiudendo 3°, ma la penalizzazione per la sostituzione del cambio lo relegherà in quarta fila, 8°. Appena davanti al compagno di scuderia Hamilton, che complici le già menzionate bandiere gialle a fine Q3 e un assetto sbagliato, ha chiuso 1.4 secondi lontano dalla vetta.
Immagine tratta da sportmediaset.it
Dicevamo dunque delle bandiere gialle, provocate da Kimi Raikkonen che, all' ultimo tentativo, è vittima di un testacoda alla Spoon Curve e partirà 7°, sfruttando l' arretramento di Button.
Capitolo Massa, il cui rinnovo è un tira e molla, un giorno vicino e uno lontano, scatterà 10°, sfruttando una penalità di Hulkenberg, dopo esser sembrato più in palla di Alonso sin dalla mattinata. Ma un classico problema oscuro, stavolta una mancanza di grip sugli pneumatici morbidi nuovi, lo relega al solito nelle retrovie del dimenticatoio.
Retrovie che ospiteranno una nobile ultima fila, con Schumacher, penalizzato per la cozzata di Singapore, che ha chiuso 13°nei tempi. Sarà lui a guidare la danza della pioggerella giapponese, data l' incertezza meteorologica che pare caratterizzerà l' immediato pre-gara.
Previsioni fosche per domani, l' aver monopolizzato la prima fila potrebbe costituire un vantaggio decisivo per la Red Bull, e la Ferrari potrebbe facilmente vedersi sfilata in gara anche dalla McLaren. Sarà necessaria una gara perfetta e una fortuna al massimo regime per uscire dalla gara di domani con un sorriso. Che significherebbe un 3°/4° posto. Meglio sarebbe un miracolo.
Infine, nota di merito, stra-merito e incredulità per Pedro De la Rosa e la sua sgangherata Hrt. A parte rifilare 1.4 secondi al compagno di box Karthikeyan, e fin qui si rientra nella normalità, si piazza davanti alla Marussia di Pic e la Caterham di Petrov, e ad un solo decimo da Glock, sull' altra Marussia. Un successone se ricordiamo da dove partivano a inizio stagione. Al limite del 107%. Lo spagnolo partirà addirittura 20°. Chapeau.

Pagelline: 1°Vettel 10; 2°Webber 7; 3°(8°)Button 6,5; 4°(3°)Kobayashi 8,5; 5°(4°)Grosjean 7; 6°(5°)Perez 7; 7°(6°)Alonso 6; 8°(7°)Raikkonen 5; 9°Hamilton 4,5; 10°(15°)Hulkenberg 6; 11°(10°)Massa 5; 12°(11°)Di Resta 5,5; 13°(23°)Schumacher 6; 14°(12°)Maldonado 6; 15°(13°)Rosberg 5,5; 16°(14°)Ricciardo 6; 17°(19°)Vergne 6; 18°(16°)Senna 5; 19°(17°)Kovalainen 6,5; 20°(18°)Glock 6; 21°(20°)De la Rosa 8,5; 22°(21°)Pic 6; 23°(22°)Petrov 4,5; 24°Karthikeyan 5.